Widmann: «Inaccettabile il divieto di spostarsi da un Comune all’altro» 

Le nuove regole per il periodo natalizio. Il divieto riguarderà il 25 e il 26 dicembre oltre al primo gennaio. Dal 21 dicembre all’Epifania vietati tutti gli spostamenti anche tra le provincie di Bolzano e Trento. Impossibile raggiungere le seconde case che si trovino fuori dall’Alto Adige


ANTONELLA MATTIOLI


Bolzano. «È semplicemente assurdo pensare che il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio non ci si possa neppure spostare da un comune all’altro. Va bene tutto, ma questo è davvero troppo. Ne parlerò con il presidente Kompatscher, non si può accettare un divieto di questo genere. Incomprensibile da qualsiasi punto di vista». L’assessore alla sanità Thomas Widmann reagisce così davanti al decreto legge, firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che detta le regole degli spostamenti durante le festività natalizie, ovvero dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il periodo che più preoccupa dal punto di vista di una possibile risalita dei contagi. Per questo le nuove disposizioni puntano a limitare fortemente la mobilità, per cercare di ridurre al minimo gli spostamenti e quindi gli incontri familiari e tra amici che sono ad alto rischio in tempi di Covid. Tanto che il 25, il 26 dicembre e il 1 gennaio non si potranno neppure raggiungere i genitori anziani se residenti in un altro comune. Uniche eccezioni per bisogno di assistenza e per necessità.

Seconda casa irraggiungibile

Per tutte queste ragioni - dal 21 dicembre al 6 gennaio - il decreto vieta anche “ogni spostamento in entrata e in uscita tra le diverse regioni e le province autonome”. Sarà consentito rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione, ma non si potrà trascorrere le vacanze natalizie nella seconda casa che si trovi in un’altra regione o Provincia autonoma.

Oggi in una videoconferenza il presidente Arno Kompatscher illustrerà ai giornalisti i contenuti di una nuova ordinanza che difficilmente però potrà prevedere regole diverse da quelle valide sull’intero territorio nazionale sia per quanto riguarda gli spostamenti che per quanto riguarda le festività natalizie. Anche perché l’Alto Adige - che da oggi dovrebbe venir classificato zona arancione - si è già dato regole da zona gialla: a partire, per fare un esempio, dalla riapertura oggi di bar, ristoranti, pizzerie dalle 5 alle 18.

Sugli sci solo dal 7 gennaio

Il nuovo Dpcm - illustrato ieri sera dal premier Conte - entra in vigore oggi e mette la parola fine sulla speranza del mondo del turismo di far partire gli impianti durante le festività: si potrà tornare in pista solo dal 7 gennaio. Un colpo durissimo per l’industria della neve e per l’indotto che mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Di buono c’è che almeno anche in Austria, Germania e Francia gli impianti rimarranno chiusi. In Austria potranno sciare solo i locali. Impianti aperti invece anche agli stranieri in Svizzera. Dal 7 gennaio potranno tornare a fare lezione in presenza al 75% anche i ragazzi delle superiori.

Lo shopping

In Alto Adige il presidente Arno Kompatscher con l’ultima ordinanza ha consentito l’apertura di negozi e centri commerciali anche il sabato e la domenica. Mentre il nuovo Dpcm del premier Conte, in vigore da oggi, prevede che fino alla Befana i negozi possano rimanere aperti fino alle 21, ma i centri commerciali devono rimanere chiusi nel weekend.

Bisogna capire - un chiarimento è atteso oggi - se questa disposizione varrà anche in provincia di Bolzano.

A Natale

Il Dpcm prevede che dal 21 dicembre al 6 gennaio i ristoranti siano aperti, ma solo a pranzo: in Alto Adige è già così da oggi.

Chi vorrà dunque potrà fare il pranzo di Natale al ristorante, ma non la cena. Chi invece resterà a casa dovrà fare pranzo e cena di Natale - non è un obbligo ma una raccomandazione - solo con i familiari conviventi.

Resta la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22. Gli alberghi saranno aperti, ma a Capodanno non ci sarà nessun veglione: la fine del 2020 si dovrà “festeggiare” in camera, perché i ristoranti degli hotel saranno chiusi. Nell’ultima notte dell’anno il coprifuoco sarà prolungato fino alle 7 del mattino del primo gennaio.













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