Winefestival al via: a Merano attesi 5 mila visitatori

La serata di gala dedicata ai produttori ha aperto la kermesse della 19esima edizione del WineFestival


Maurizio Di Giangiacomo


MERANO. L’aperitivo al naturale costituito dalla rassegna “Bio&Dynamica”, baciata da una splendida giornata di sole e da un’ottima affluenza di pubblico, e la serata di gala dedicata ai produttori hanno aperto la kermesse della 19esima edizione del WineFestival, che fino a lunedì dovrebbe richiamare a Merano 5.000 visitatori.
Sono ben 462 (336 italiani e 126 stranieri) i produttori, rigorosamente selezionati, che per tre giorni proporranno al pubblico le loro migliori etichette. Eccellenza enologica, ma anche gastronomica, con le prelibatezze di Culinaria, il tendone allestito di fronte al Kurhaus, lo show cooking e gli assaggi della GourmetArena in piazza Terme e ancora birre artigianali, distillati, le proposte dei wine resorts e addirittura una smokers lounge allestita all’Hotel Terme da Otto Garber, titolare della storica tabaccheria sul Corso, in collaborazione con la Davidoff, che per l’occasione presenterà in anteprima regionale l’ultimo suo prodotto esclusivo (le degustazioni sono in programma oggi e domani alle ore 14, 16 e 18, lunedì alle 12, prenotazioni allo stand Davidoff del Kurhaus). I biglietti del WineFestival sono salati (a seconda del giorno, si va dagli 85 ai 70 euro), ma i buttafuori sono severissimi, anche con chi ha il pass...
Ieri si è cominciato alla grande con “Bio&Dynamica”: una cinquantina di cantine hanno presentato le loro produzioni biologiche e biodinamiche. Prodotti di qualità dietro ai quali si nasconde un grandissimo lavoro, ai quali il mercato ancora non risponde come sarebbe lecito attendersi, anche per lo scetticismo legato all’inflazione di prodotti biologici che troviamo ormai anche al supermercato.
L’agricoltura biodinamica è anche una filosofia: attraverso l’impiego di preparati naturali utilizzati in quantità omeopatiche si vuole favorire la vitalità e con essa la forza del terreno e delle viti; in questo modo le piante diventano più resistenti ai parassiti e alle patologie, a tutto vantaggio delle uve, evitando così l’utilizzo di erbicidi, fungicidi sistematici e fertilizzanti inorganici; in cantina, poi, si predilige la fermentazione spontanea e si rinuncia ai chiarificanti.
A “Bio&Dynamica”, accanto a quelli di numerose altre regioni italiane e a diversi stranieri, erano presenti anche alcuni produttori altoatesini. “Tenutae Lageder” è la linea “bio” della Lageder di Magrè: vini ottenuti dai vigneti di Magrè, Termeno, Caldaro, Appiano e Bolzano coltivati con metodi biodinamici e vinificati allo scopo di conservare il potenziale di qualità prodotto nel vigneto. Per ora ne vengono prodotte 250 mila bottiglie, ma lo scopo è raggiungere quota 400.000 entro il 2015.
L’Italia è più vocata alla produzione biodinamica che al consumo di questi vini di eccezionale qualità: il 65 per cento dei vini della Tenutae Lageder, infatti, è venduta all’estero.
I vigneti della Tenutae Lageder si fregiano dell’ambitissima certificazione Demeter, come quelli della linea Solos della Kellerei Kaltern - Caldaro: un gruppo di viticoltori della società cooperativa ha scelto la strada dell’agricoltura biodinamica, ottenendo vini dall’aroma intenso e dalla grande espressività. La prova sul campo, se così vogliamo chiamarla, ha avuto un esito molto positivo.

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