Wwf: «Salvate i nidi di aironi e cormorani sulle rive dell’Adige»

Maistri: «Pesante disboscamento dei Bacini montani ma dobbiamo proteggere il boschetto dei salici»



BOLZANO. «Dobbiamo salvare i nidi dei cormorani e degli aironi cenerini che nidificano sull’Adige. E dobbiamo farlo al più presto». Roberto Maistri, presidente provinciale del Wwf, lancia l’allarme. «I Bacini montani ed il Comune stanno lavorando al disboscamento delle rive dell’Adige e spero che stiano procedendo a ragion veduta perchè poco dopo la confluenza con l’Isarco c’è un boschetto di salici che questi volatili hanno scelto per nidificare. Chi disbosca lo deve sapere!».

Maistri capisce le esigenze di sicurezza in caso di piena del piano di sicurezza idraulica ma spiega che l’ambiente va salvaguardato. I lavori vanno avanti da settimane con una pulizia delle rive e degli argini che parte dal Talvera, arriva al’Isarco e quindi all’Adige. Un lavoro certosino che punta alla cura ed alla sicurezza delle nostre rive e degli argini ma che deve però anche guardare oltre. Sì perchè la natura che ci sta attorno muta di continuo.

I gabbiani che un tempo risalivano l'Adige solo nei freddi mesi d'inverno, oggi sono una presenza stabile e familiare nei cieli di Bolzano. Basta alzare lo sguardo, soprattutto alla Zona industriale per rendersene conto. Anche gli aironi hanno violato le porte della città, pescano tranquilli nel Talvera, lungo le passeggiate, vicino ai ponti del Museion, quasi fossero tra i canali di Amsterdam. Ricordiamo che per la prima volta nel 1997 una coppia di aironi cinerini nidificò in Alto Adige e da allora nei boschi ripariali e paludosi e lungo i corsi d’acqua è possibile osservare degli aironi grigi tutto l’anno.

Lo stesso vale per i cormorani molto spesso al centro di una questione che vede gli ignari protagonisti pennuti al centro di una disputa carica di significati simbolici, oltre che un problema reale di equilibri diverse componenti di un ecosistema. Da qualche anno infatti la popolazione svernante di questa specie in Trentino-Alto Adige è andata via via aumentando, al pari di quanto accaduto in molte altre parti d'Europa. In regione il numero di animali svernanti è variabile. Quasi certamente si superano le 300 unità, anche se con notevoli fluttuazioni e con un certo margine di incertezza per quanto riguarda la situazione altoatesina, meno nota e studiata di quella trentina.

A lanciare l'allarme sono stati sia in Trentino che in Alto Adige i pescatori, che vedono nei cormorani dei competitori tanto efficienti da mettere a rischio addirittura la sopravvivenza di specie pregiate come la trota marmorata e il temolo. «L’ Alto Adige vanta una colonia di aironi e cormorani molto rara - conclude Maistri - che vantano in tutto dai sette agli otto nidi. Mi auguro che la loro sopravvivenza venga garantita».

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