Zafferano, creme e rasoi: ecco i «tesori» sottochiave nei supermercati
Vista l’impennata di furti i supermercati hanno messo al sicuro decine di prodotti. Il costo oscilla da 3 a 50 euro: sono custoditi in bacheche di vetro ed espositori
BOLZANO. Cresce il numero dei furti nei supermercati altoatesini. E la voce legata agli episodi di taccheggio rischia di diventare sempre più pesante sui bilanci della grande distribuzione. Così sia Aspiag che Poli hanno deciso di correre ai ripari affidandosi alle vetrinette o agli esporitori chiusi a chiave. Contrariamente da quello che ci si può aspettare, però, in questi armadietti non finiscono i prodotti più costosi ma quelli più appetibili per i ladri. Oggetti che uniscono le piccole dimensioni ai costi rilevanti. Ecco perché in queste teche sottochiave si spazia dalle bustine di zafferano Primia in offerta a 2,50 euro fino agli smartphone o alle boccette di profumo da 60 euro.
Tra i prodotti più rubati, peraltro, figurano le lamette dei rasoi. Non a caso sia all’Interspar di via Buozzi che al Poli di via Galvani sono tenute sotto stretta sorveglianza. Nel primo caso le confezioni sono addirittura sistemate all’interno di espositori con un blocco che necessita dell’intervento del personale. Essere particolarmente vicini alla cassa e alle commesse, evidentemente, non era sufficiente a scoraggiare i ladri. Il rovescio della medaglia è la maggiore attesa nel servire i clienti. A fronte di pistole elettroniche che permettono di imbustare e pagare senza passare per il rullo della cassa, infatti, si rischia di attendere anche dieci minuti per ottenere una bustina di zafferano o una lametta. Un paradosso dettato dalla necessità di difendersi.
Tra le nuove tecnologie sperimentate dai supermercati contro il taccheggio ce ne sono molte mutuate da altri negozi. Dall’abbigliamento, per esempio, arrivano le placchette magnetiche applicate sulle confezioni di tonno e altro scatolame. Nascondere la lattina in una tasca può essere facile, ma staccare la placchetta è molto più complicato. Identico discorso per i prodotti di make up che non possono essere chiusi a chiave. Il motivo è semplice: vanno provati. Non a caso oltre alle confezioni anche i tester sono spesso dotati di placchetta.
Copiate dal mondo dell’elettronica, infine, sono le piccole catenelle ancorate allo scaffale che vengono applicate sul collo delle bottiglie di vino. Per spaccarle servirebbe un tronchesino: troppo per il piccolo ladruncolo che punta tutto sulla velocità.