Zanin sprona i bolzanini «Pronto a governare» 

Il centrodestra. Il candidato-sindaco torna subito in mezzo ai cittadini: «La Stella alpina non ha posto veti nei miei confronti». Maturi e Vettorato: scelta tra due diverse visioni di città


Maurizio Dallago


bolzano. Che fare da qui al 4 ottobre? «Continuo a cercare il contatto con i bolzanini per farmi conoscere ancora di più e poi vincere al ballottaggio», afferma Roberto Zanin. Ieri, tra una videoregistrazione e un giro al Twenty, il candidato sindaco del centrodestra è tornato sulla scelta della Svp di schierarsi con Renzo Caramaschi. «Una decisione politica, giochi di palazzo, da cui preferisco stare fuori. Dico però che in caso di mia vittoria per la città non ci sarà alcun problema di governabilità», ancora Zanin. Perché? «La Svp non ha fatto alcuna obiezione nei miei confronti», risponde il candidato del centrodestra. Certo, in via Brennero il fatto che a sostenerlo ci fosse anche Fratelli d’Italia non è passato inosservato. Va anche detto che il ballottaggio ha una storia particolare e se Zanin tagliasse il traguardo da vincitore, tante strade potrebbero riaprirsi. Ma il percorso è in salita. «Forse abbiamo fatto l’errore di credere di essere in vantaggio già al primo turno, ma obiettivamente arrivare allo stesso risultato del sindaco uscente con una campagna elettorale così breve è stato un successo che ora voglio completare», evidenzia Zanin, ricordando anche quanto raccolto dalla sua lista (5 seggi in consiglio comunale). Nell’universo del centrodestra si punta adesso a polarizzare ancora di più la contesa per il secondo turno. «Dare a Roberto Zanin la possibilità di dimostrare la persona che è, il 4 ottobre i bolzanini potranno scegliere se accontentarsi della Bolzano che vedono, oppure se dare fiducia alla proposta del centrodestra», sottolinea il vicepresidente leghista della giunta provinciale, Giuliano Vettorato. «Adesso non ci sono più i partiti, ma le persone: la scelta è tra il continuare a perseguire una linea amministrativa portata avanti negli ultimi 4 anni e mezzo, ovvero privilegiare gli ultimi arrivati, non intervenire in modo importante sul tema della sicurezza, il mettere la testa sotto la sabbia su altri argomenti, oppure avere un’amministrazione che vuole cambiare, ridare alla città dignità e lo smalto che è andato perso», afferma l’onorevole della Lega, Filippo Maturi. «Qui ci sono due candidati sindaci che presentano due modelli di amministrazione differenti. Uno che guarda al passato e uno che guarda al futuro con la realizzazione di infrastrutture», ancora Maturi.

Dal Trentino arrivano nei confronti della Svp anche frasi come quelle del consigliere provinciale leghista Alessandro Savoi (“non si può stare con noi in Provincia e in Regione e poi nel capoluogo altoatesino appoggiare Caramaschi ed i comunisti. La Lega non perdona” sul suo profilo Fb), dimenticando che le minacce nei confronti del partito di raccolta non hanno mai fatto bene a chi le ha avanzate. La deputata di Forza Italia, Michaela Biancofiore ricorda la presenza della Stella alpina nel Ppe. «La Svp è un partito che fa capo al popolarismo europeo al quale aderiscono tutti i partiti del centro-destra europeo. Come può continuare a schierarsi per spicciolo opportunismo con coloro che rappresentano valori diametralmente opposti a quelli della minoranza sudtirolese?» si chiede Biancofiore.

«Se Zanin riesce a recuperare nei quartieri come Gries San Quirino dove è rimasto un po’ indietro, la partita è apertissima», dice il forzista Alberto Sigismondi. «La Svp ci dà dei fascisti? Usano un linguaggio da anni Sessanta, noi preferiamo ricordare che vogliamo la tangenziale di Bolzano, più servizi sotto casa, più mezzi pubblici e più presidi di polizia municipale nei rioni», chiude Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia: «In realtà, appoggiando Caramaschi, la Svp tradisce buona parte del suo elettorato».













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