In Alto Adige

Zecche, segnalati i primi tre casi 

L’Asl invita a fare attenzione. Silvia Spertini (Ufficio Igiene): «Registrato il primo caso di meningoencefalite (Tbe) e due di borreliosi» Invitoalla cautela sui prati del Talvera, in Bassa Atesina e a Monticolo. A Bolzano vaccinazioni chiuse, primi posti disponibili a luglio a Bressanone


Valeria Frangipane


BOLZANO. Con il caldo tornano puntuali le zecche. L’Asl conta già 3 casi di persone che dopo il morso del parassita hanno sviluppato patologie correlate. E gli anni scorsi l’Alto Adige ha registrato anche delle vittime e ricoveri in ospedale. Silvia Spertini - medico del Servizio Igiene - parla di un caso di meningoencefalite (Tbe) - contro la quale ci si può difendere con il vaccino - e di due episodi di borreliosi di Lyme - malattia infettiva che si cura con gli antibiotici.

«I casi registrati sono i cittadini che hanno fatto ricorso alle cure Asl», come dire che possono essere di più. «Invitiamo a fare molta attenzione, a non entrare nei prati dove c’è erba alta e nei cespugli se non si è ben coperti. Una volta a casa è sempre bene controllare la pelle». La Tbe compare a distanza di 7/14 giorni dal morso. Può portare febbre alta (fino a 40° ), rigidità della nuca, infiammazione dell'encefalo e delle meningi. Non si scherza, può essere letale. Nel caso in cui la borreliosi - altra patologia indotta dalla zecca - passi inosservata oppure non venga prontamente trattata, si possono riportare dopo alcune settimane o mesi, infiammazione alle articolazioni, ai muscoli, al sistema nervoso centrale o periferico fino alle alterazioni del ritmo cardiaco. Per questa patologia non esiste vaccino.

Le zone più a rischio.

Le zone a rischio come da anni va ripetendo il Comune sono i dintorni di Bolzano (nei pressi dell'inceneritore), la Bassa Atesina, l'Oltradige con Monticolo in particolare e Vadena. Attenzione anche i prati del Talvera. Spertini sottolinea che la patologia si sta “muovendo”.

Vaccini, ma non a Bolzano.

Sempre consigliata la vaccinazione. Al momento i bolzanini che intendono effettuarla vengono dirottati dal Centro unico prenotazione - su Bressanone (primi appuntamenti disponibili a inizio luglio), Merano e Lana. In città- spiegano gli addetti - non si accettano prenotazioni. «Abbiamo problemi di carenza di personale -dice l’Azienda ed un trasloco in corso - ma dalla settimana prossima aggiungeremo appuntamenti anche sul capoluogo e intendiamo coinvolgere anche i medici di famiglia, a breve pubblicheremo una lista con i nomi degli specialisti disponibili». Ma Bolzano ha anche problemi, come spiegano al Cup, con tutte le altre vaccinazioni (Covid escluse).

Zecche a scudo e guscio duro

In Alto Adige è accertata la presenza di zecche a “scudo” e di due specie a guscio duro (la zecca del piccione e del pipistrello). Le portatrici di malattia, si ritrovano prevalentemente in boschi, prati e ai margini delle strade. Sono parassiti insidiosi che percepiscono la presenza del loro ospite (odore e temperatura) già ad una distanza di 100 metri. Non appena riescono ad attaccarsi al pelo di un animale, oppure al vestiario o alla pelle dell'uomo, si ancorano per “mangiare”. Le sedi preferite sono l’incavo del ginocchio, le ascelle, la nuca, l'attaccatura dei capelli o l’area dietro le orecchie. Non è facile vederle, possono essere confuse con una verruca. Sempre meglio che a staccarla sia un medico.













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