Il dibattito

Ambiente e turismo, a Maranza è polemica 

Critiche ai nuovi hotel «in contrasto con tradizione, stile locale e paesaggio». La replica del sindaco di Rio Pusteria Seppi: «Serve equilibrio, senza sviluppo non c’è futuro»


Fausto Da Deppo


RIO PUSTERIA. “Un angolo di paradiso alle porte delle Dolomiti è stato completamente stravolto”. La denuncia arriva da un appassionato frequentatore della Val d’Isarco, Massimo Crisoliti, un turista di Senigallia, in provincia di Ancona, e si riferisce a Maranza, nel Comune di Rio Pusteria. È una segnalazione piena di rammarico e di delusione verso “le nuove costruzioni o riqualificazioni edilizie riguardanti hotel in contrasto con le tipiche costruzioni di montagna con stile sud tirolese”. E, allargando l’orizzonte da Maranza all’Alto Adige e alle Dolomiti, è un altro appello, non il primo, a “non difendere l’ambiente solo con le buone intenzioni”, a “preservare il nostro territorio” governando “anche la riqualificazione edilizia”.

Il sindaco di Rio Pusteria Heinrich Seppi ascolta l’allarme lanciato dal turista, il richiamo al luogo che il signor Crisoliti dice di aver conosciuto negli anni Settanta grazie al padre e il suo disorientamento oggi: “Chiedo cortesemente ad ognuno di voi cosa sta accadendo a Maranza”.

“Un attimo – interviene Seppi – Capisco questi discorsi, ma ci vuole un po’ di obiettività. Ricordo anch’io Maranza cinquant’anni fa: non c’era molto. Il bestiame pascolava tra le case, niente hotel. Era romantico per chi arrivava da fuori, ma per chi ci viveva era senza prospettive. Immaginando che fosse rimasto così, i giovani di allora sarebbero prima o poi andati via e di giovani oggi non ce ne sarebbero”.

L’ambiente da una parte e dall’altra lo sviluppo sotto forma di turismo. Le due strade a Maranza sembrano prendere direzioni opposte. Seppi prova a riavvicinarle: “Per qualcuno è troppo quello che è stato fatto, ma c’è anche chi vorrebbe che ci fosse di più, più strutture, più offerte per i turisti. Se il tema è come sviluppare Rio Pusteria o l’intero Alto Adige, ognuno ha la propria idea, l’unanimità è impossibile. Bisogna trovare allora un equilibrio - suggerisce il sindaco - e credo che con la recente legge su paesaggio e territorio (in vigore dal luglio 2020, ndr) la Provincia abbia individuato una soluzione”.

Seppi fa un paio di esempi: “Se prendiamo l’ultimo grande albergo che stanno costruendo a Maranza, io non ero molto favorevole, ma sono sindaco da un anno e ho trovato l’iter avviato. Invece, si volevano costruire degli chalet al posto di una vecchia costruzione, sempre nel territorio della frazione, e, grazie alla nuova legge provinciale, sono potuto intervenire per bloccare il progetto”.

“Non sono uno di quelli che dicono: facciamo, costruiamo a tutti i costi – riprende Seppi - L’economia ha le sue esigenze e l’ambiente ha le sue esigenze e un Comune ha sempre più compiti da svolgere e sempre più richieste che arrivano da parti opposte, con opposte ragioni. Dico che lavoreremo per uno sviluppo soft del territorio, che valuteremo più attentamente i progetti e ora per farlo abbiamo appunto una legge più rigida per quanto riguarda cubature e ristrutturazioni. Ma quello che c’è è realtà ed è stato fatto in risposta a una domanda di crescita locale e a richieste di visitatori che volevano salire a Maranza e programmarci un soggiorno.

Non possiamo bloccare tutto e, anche potendolo fare, bloccare tutto è una strada molto pericolosa. A Maranza ci sono tanti alberghi medio - piccoli e, senza sviluppo, i giovani lascerebbero le aziende dei genitori e se ne andrebbero”.













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