Bova: «La politica  ridotta ad attacchi  solo personali»

Bressanone. “Gli attacchi personali nei miei confronti sono il segno che il dialogo tra le forze politiche italiane a Bressanone si è indirizzato non agli interessi della comunità, ma alle singole...



Bressanone. “Gli attacchi personali nei miei confronti sono il segno che il dialogo tra le forze politiche italiane a Bressanone si è indirizzato non agli interessi della comunità, ma alle singole poltrone”. Antonio Bova (Fratelli d’Italia, foto sopra) firma la nuova pagina della polemica che ha diviso e divide le forze italiane in città dopo le nomine di presidente (Renate Prader, Pd) e vice (Angelo Baffo, Lega) del consiglio comunale.

“Questi attacchi - riprende Bova - nascono in ambienti dove non si comprende realmente cosa significa fare opposizione, pensando che la discussione politica si nutra di sentimenti come la gelosia e il rancore. A Cappelletti (Pd, ndr) andrebbe ricordato che gli elettori non l’hanno sostenuto, mentre nelle ultime cinque tornate elettorali gli elettori mi hanno sempre dato fiducia. Al consigliere leghista Baffo andrebbe ricordato che in politica la manifestazione del proprio dissenso, come dice proprio Salvini, può passare attraverso la critica di partiti alleati o essere espressa con l’uscita dall’aula, senza che questa, come ha detto Bessone (Lega, ndr), sia un colpo di teatro. La cosa più curiosa è che Baffo mi giudichi in contrasto con la mia linea politica per essere uscito dall’aula durante la votazione e con gli altri partiti di opposizione, quando lui è stato votato dal Partito democratico. E comunque le regole e le nomine di garanzia andrebbero discusse con tutta l’opposizione, e non a concessioni fatte da Svp e Pd a partiti più disponibili.

Da quando sono stato eletto ho sempre cercato di unire il centrodestra e infatti nel 2010 la lista del Pdl aveva incluso anche la Lega Nord, con cinque candidati tra cui Bessone. Conobbi il vice presidente del consiglio comunale Angelo Baffo perché fu lui a cercarmi, lamentandosi proprio della mancanza di una linea di opposizione chiara della Lega a Bressanone. E Fabio Vetrò, commissario della Lega per Valli Isarco e Pusteria nel 2019, fu pesantemente attaccato da Bessone proprio per aver cercato con il sottoscritto un accordo per le elezioni comunali. A chi ha trasformato a livello locale la Lega in un partito moderato e accomodante andrebbe ricordato che il problema per me non è la Lega, ma l’uso delle cariche di garanzia e la parità tra gruppi linguistici, che nel nostro consiglio comunale non riguarda il gruppo italiano. Questo è il problema politico a cui nessuno tra Lega e Pd sembra voler dare una risposta politica”.















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