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Circolo Acli di Bressanone, dal taglio e cucito degli anni ’50 ai musical di oggi 

Il sodalizio. Filippi primo presidente con Don Franco al suo fianco Negli anni ’60 col sostegno di Gargitter si investì sulla convivenza Nel 1988 nacque il gruppo Acli giovani e dal 2003 «Vacanze in città»


Fabio De Villa


BRESSANONE. Una storia lunga 70 anni quella del Circolo Acli che di recente ha festeggiato questo importante traguardo. Un traguardo importante per uno dei sodalizi più longevi della città nato nel lontano 1953. «Negli anni 50 a Bressanone vengono fondate diverse associazioni e tra cui le Acli – racconta il presidente Francesco Bertoldi – Guardando indietro scopriamo che il primo presidente del Circolo è stato Guerrino Filippi, mentre l’assistente spirituale era Don Giuseppe Franco. In quegli anni l’associazione proponeva tante attività, soprattutto corsi di taglio e cucito, di cucina, tedesco, disegno e venivano organizzate gite.

Negli anni '60 le Acli, a fianco del vescovo Gargitter, si impegnarono per favorire la pacifica convivenza tra il gruppo linguistico italiano e tedesco nonostante le forti tensioni dovute al terrorismo dell’epoca. Nel 1978 venne eletto presidente del Circolo Angelini e in seguito toccherà a Francesco Chignola. Nel 1982 venne inaugurata la nuova sede nel palazzo Ex-Poste di Bressanone.

Nel 1988 il sodalizio brissinese festeggiò i 35 anni dalla sua fondazione e l'anno successivo nacque il gruppo Acli Giovani con l’obiettivo di offrire ai bambini e ragazzi un luogo di aggregazione. Negli anni 90 il circolo dà spazio a proposte culturali, conferenze e convegni con relatori importanti e su tematiche di attualità. Poi arrivarono la caccia al tesoro “scopri la tua città”, nel 1990 viene organizzata per la prima volta la processione di San Martino, che da allora avvicina ogni anno tanti bambini e famiglie alla tradizione locale delle lanterne. Nel 1997 nasce il gruppo “Insieme cantando” e nel 2000 viene intensificata la collaborazione con le scuole. Nel 2003 nasce il campo estivo “Vacanze in città”.

Arrivati ai giorni nostri la pandemia porta ad uno stravolgimento della quotidianità di tutti e per mantenere il contatto con i soci, i responsabili si inventano nuove forme di socialità attraverso internet, con video chiamate di gruppo per ospitare le prove di canto e musical, permettendo di organizzare conferenze e momenti conviviali da remoto».

 













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