Consiglio comunale cancellato, minoranze sul piede di guerra 

Il comunicato e la polemica. Otto rappresentanti dell’opposizione attaccano la presidente Prader e la maggioranza: «Hanno detto che mancavano punti all’ordine del giorno, invece c’erano 6 interrogazioni, 3 mozioni e un’interpellanza»


Fausto Da Deppo


Bressanone. La cancellazione della seduta del consiglio comunale prevista per il 28 gennaio, domani, fa insorgere a Bressanone i rappresentanti delle opposizioni, che firmano un comunicato congiunto (senza Angelo Baffo, Lega) e accusano: “La presidente del consiglio comunale ignora i punti all’ordine del giorno”.

Sabine Mahlknecht e Ingo Fink (Team K), Verena Stenico e Markus Frei (Lista Alternativa Ecosociale), Antonio Bova (Fratelli d‘Italia), Maurizio Sabbadin (Insieme per Bressanone), Egon Gitzl (Die Freiheitlichen) e Stefan Unterberger (Süd-Tiroler Freiheit) riferiscono come motivazione data dalla maggioranza per la disdetta che “mancano punti all’ordine del giorno”, ribadiscono “invece che vi sono molti temi da discutere, dato che erano già state presentate 6 interrogazioni, 3 mozioni e una interpellanza”, e si chiedono “come mai i partiti di maggioranza, che nei loro programmi pongono grande rilievo su trasparenza e collaborazione costruttiva con le opposizioni, vogliano impedire ogni dibattito”.

Insomma, non mancherebbero gli argomenti da discutere, ma la volontà di discutere. Su cosa? "C’erano dieci punti messi sul tavolo dalle opposizioni, dall’interpellanza sulla posizione del neo vice sindaco Ferdinando Stablum (nel 2008 patteggiò 2 anni nell’ambito della vicenda Giua, legata alla ristrutturazione della palestra, ndr), alle nostre due mozioni – elenca Frei – sulle panchine rosse in ricordo dei femminicidi e sugli aiuti alle famiglie per la didattica a distanza, dalle interrogazioni su mobilità sostenibile, sito del Comune e file audio delle sedute consiliari a quelle su parcheggi dei bus in via Dante e Plose spa. Poi c’erano altri temi aperti, ad esempio il nuovo marchio per Bressanone, lanciato con poca risonanza tra fine novembre e inizio dicembre. E non si tiri in ballo l’emergenza Covid: non ci sono consiglieri contagiati e le misure di sicurezza per i consigli sono attivate e collaudate”.

“Di fatto – interviene Antonio Bova – il consiglio comunale è ritenuto superfluo dalla Svp. Le questioni vengono affrontate e impostate nei gruppi di lavoro e portate in consiglio per ratifiche. In consigli che magari di punti ne accumulano anche 35”. “Le riforme degli anni scorsi – ricorda Frei – hanno ridotto le competenze del consiglio e rafforzato quelle della giunta, ma il ruolo istituzionale del consiglio va rispettato e mantenuto e in una città di 22 mila abitanti come Bressanone le questioni su cui convocare un consiglio al mese ci sono. Il fatto è che in campagna elettorale si sbandiera l’importanza di collaborazione e dialogo e poi la maggioranza non dimostra disponibilità a venirci incontro. Era capitato a noi Ecosociali sul bilancio sociale, ora questo consiglio annullato ha mosso le opposizioni”. E il consiglio si farà: “In base all’articolo 43 del Codice degli enti locali della Regione Trentino Alto Adige – sottolinea Frei - se un quinto dei consiglieri lo chiede, il consiglio si fa entro 15 giorni. L’abbiamo chiesto in 8 e aspettiamo”.















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