«Funivia per la Plose  e un centro senza traffico» 

Il capogruppo del Pd: «La metro cittadina potrebbe arrivare a nord in zona Priel Un progetto integrato con gli spazi condivisi e i parcheggi nell’area di Millan»


di Fausto Da Deppo


BRESSANONE. “Il progetto scelto per il collegamento tra la città e la Plose piace ai brissinesi e sostanzialmente unisce le forze politiche rappresentate in consiglio”. Si può insomma “pensare di passare ai fatti”, cioè a intraprendere i passi che portano alla raccolta dei finanziamenti e ai lavori per la mini metro in centro e la funivia verso Sant’Andrea. Il punto, “con ottimismo”, lo fa Mario Cappelletti (Pd) dopo una “riunione dei capigruppo che introduce al consiglio di fine mese, nel quale una delibera dovrebbe dare il segnale forte”. Il segnale che si parte, dopo anni di discussioni: “La Provincia - riassume Cappelletti - ha anticipato il suo sostegno garantendo il 75% dei capitali necessari”. Il preventivo del team di progettazione Valdemarin / Röck / Bergmeister & Wolf parla di circa 50 milioni e il capogruppo Pd si augura che palazzo Widmann arrotondi i contributi “all’80%. Poi ci potrebbe aiutare la richiesta di accesso a fondi europei (agganciabili grazie al discorso metro)”.

Ci sono delle scadenze in vista, la prima è quella delle elezioni provinciali di ottobre e “sarebbe il caso - sottolinea Cappelletti - di assicurarsi prima” contributi e strumenti operativi. Poi, l’apertura del cantiere potrebbe anche essere festeggiata con qualche ritocco al progetto che prevede tre fermate e percorso sotterraneo dalla stazione delle autocorriere alla zona della discoteca Max: “Si potrebbe arrivare, a nord, fino al parcheggio dell’Acquarena - suggerisce Cappelletti - con una quarta stazione e accesso al futuro garage in zona Priel. I costi salirebbero, ma così potremmo avere un sistema di mobilità integrato cittadino davvero funzionale. Turisti e visitatori potrebbero parcheggiare le auto a sud, a Millan, nell’area con 4-500 posti disponibili e raggiungere in 5-6 minuti il centro, liberato dal traffico, in 7-8 minuti l’Acquarena. Un riassetto della viabilità in città che si combinerebbe bene con l’iniziativa degli spazi condivisi - shared spaces avviata tra via Roma e viale Ratisbona (pedoni, ciclisti, veicoli in un’area condivisa a velocità ridotte, ndr) e con il programma di rilancio e riutilizzo del Giardino vescovile”.

Una “rivoluzione della mobilità” che non interesserebbe solo la Plose, ma integrerebbe la Plose: “La funivia concepita nel progetto che ha vinto il concorso d’idee per il collegamento città-montagna - riprende Cappelletti - prevede solo un piccolo sorvolo a Sant’Andrea, un paio di case e, forse, abbassando di poco la stazione d’arrivo si potrebbe evitare quel disagio e contemporaneamente sfruttare il parcheggio locale. Piuttosto, si dovrà prima o poi affrontare il discorso relativo alla datata cabinovia che porta da Sant’Andrea alla Plose e direi che alla scadenza del contratto di manutenzione, l’impianto andrà rinnovato, ripensato, per un discorso di omogeneità con il moderno collegamento con il centro, per una ragione di immagine e di impulso alle risorse della Plose”.

Città e montagna più vicine, il Giardino di palazzo vescovile in rampa di lancio, il nuovo centro e anche gli oltre 10 milioni in lista d’attesa per cancellare cavi e piloni dell’alta tensione. Bressanone cambia e Cappelletti mette a confronto due immagini: “Se penso a 4-5 anni fa ricordo una città segnata dalle tensioni sui progetti e gli investimenti. Se mi proietto alla Bressanone del 2025 mi appare una città dinamica grazie all’attuale maggior condivisione degli obiettivi”.













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