«Il commissario? Non ci è servito» 

Zurlo: «Da 9 anni sul versante italiano tutto è andato per il meglio»



FORTEZZA. Nei giorni scorsi Ezio Facchin si è dimesso dal ruolo di Commissario al Bbt e c’è chi ha ritenuto questa mossa sinonimo del «disinteresse del Governo Conte per le grandi infrastrutture».

Ingegner Zurlo ci spieghi se questa decisione potrà avere conseguenze operative, e in tal caso quali, sul progetto e sulla realizzazione della Galleria di base del Brennero.

«Nella sua veste di Commissario di Governo alle tratte di accesso alla galleria di base del Brennero, l'ingegner Facchin non ha avuto alcun ruolo nel progetto riguardante la galleria di base stessa. Il commissario è nominato per seguire le tratte di accesso sud. Queste tratte di accesso sono un progetto a sé stante, sviluppato da un altro soggetto promotore (RFI spa), con tutt’altra struttura. Con il mio intervento mi sono limitato a sottolineare che la necessità, avvertita in passato, di nominare, al Brennero e altrove, Commissari Straordinari è sinonimo del malfunzionamento della pubblica amministrazione che, altrimenti, di queste figure “straordinarie” non avrebbe alcun bisogno».

Quindi il commissario straordinario al Bbt non serve?

«Sul versante italiano, da circa 9 anni, i lavori della galleria di base del Brennero procedono regolarmente, secondo il programma dei lavori e nel rispetto del budget approvato dal Cipee dall’Ue. Qui non abbiamo avuto alcun bisogno di Commissari straordinari, né di altre figure straordinarie. Cosa pensi questo Governo delle opere pubbliche non credo abbia nulla a che vedere con le decisioni di taluni Commissari di Governo».

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