Italiani di Vipiteno, in un libro la storia di una comunità 

Il progetto nato nel 2017. Caterina Fantoni ha curato «Vipitenesi», il volume voluto dal Comitato Educazione permanente con foto, testimonianze e schede di 130 famiglie dal 1919 al secondo dopoguerra



Vipiteno. “Vipitenesi. Storia di una comunità dalle origini al dopoguerra” è il volume che il Comitato Educazione permanente di Vipiteno presenta oggi alle 11.30 in sala Raber, a posti limitati (causa Covid) ed esauriti e alla presenza della curatrice Caterina Fantoni. In 300 pagine di testimonianze, foto, schede delle famiglie e ricostruzioni, “Vipitenesi” (Artestampa, Modena 2020) ripercorre la storia della comunità italiana dalle origini e realizza un progetto nato nel 2017.

Centinaia di testimonianze. “In quell’occasione – raccontano i promotori dell’iniziativa - viene lanciato un appello con l’obiettivo di raccogliere foto private inedite. Il gruppo promotore, grazie a Ciro Coppola e Giulio Todesco, mette assieme centinaia e centinaia di foto, tra le quali molte riguardano l’Ana, una delle associazioni più attive e rilevanti nella storia della comunità cittadina. Nel 2018 viene data alle stampe la pubblicazione celebrativa per i 70 anni dell’Ana, tanto apprezzata da ispirare a Coppola e Todesco un progetto editoriale che valorizzasse tutto il resto del materiale raccolto. Nel frattempo, il Comitato Educazione permanente Vipiteno, guidato dall’assessore Fabio Cola, ha promosso l’iniziativa e ha commissionato a Caterina Fantoni un percorso storico – narrativo in cui inserire le fotografie. Dal maggio 2019 è nata la collaborazione che ha condotto alla pubblicazione”, con il sostegno dell’assessorato alla cultura italiana della Provincia e con il patrocinio del Comune di Vipiteno.

Nascita di una comunità. Il libro è diviso in tre capitoli: il primo riguarda il periodo successivo all’annessione dell’Alto Adige all’Italia, il secondo è riferito alla Seconda guerra mondiale e il terzo al dopoguerra. Nei tre capitoli compaiono “le storie”, testimonianze di particolare rilevanza storica. Il libro è inoltre arricchito da schede di approfondimento e, in appendice, dalle schede biografiche di oltre 130 famiglie italiane arrivate e stabilitesi a Vipiteno tra la fine dell’800 e il 1955.

“I promotori del progetto – è chiarito in un’introduzione al libro - hanno vissuto sviluppo e declino delle associazioni della comunità italiana vipitenese. Era importante per loro fissarne la memoria: quella di un periodo pionieristico, che ha rappresentato una fase di condivisione importante, soprattutto perché aveva origine in un momento di rinascita, dopo la guerra, quando tutto assumeva un nuovo significato. Il racconto della comunità scaturito da ricerche e fonti è risultato però più ampio del ricordo della vita comunitaria delle associazioni e senz’altro più sfaccettato del semplice ricordo nostalgico”.

La storia comune. Ciò che accomuna i protagonisti, aggiunge Fantoni, “non è tanto l’appartenenza a un gruppo linguistico, quanto piuttosto un passato analogo. Un passato in cui tanti di quelli che arrivavano a Vipiteno spesso facevano un salto nel vuoto, nell’esperienza comune di chi, superate due guerre, ha fatto ogni sforzo possibile per garantire ai propri figli una vita agiata. Uomini e donne che si sono reinventati, hanno costruito, condiviso, lavorato per una comunità che potesse finalmente vivere gli eventi, senza doverli subire. Questa pubblicazione intende restituire il riverbero di prospettive e di esistenze di chi ha contribuito a costruire la città di Vipiteno per come appare oggi”.

Un progetto aperto. Caterina Fantoni, Ciro Coppola, Graziana Crestani, Giulio e Maurizio Todesco dal luglio 2019 hanno raccolto tante testimonianze. “Il progetto – è il bilancio che diventa programma - ha cercato di coinvolgere quanti più concittadini possibili ma inevitabilmente in un’impresa simile capita che qualcuno possa rimanere escluso. I concittadini cui non fosse ancora arrivata voce dell’iniziativa possono partecipare comunque a questo progetto. Caterina Fantoni e Ciro Coppola hanno infatti realizzato un sito in cui è ancora possibile raccogliere contributi: si tratta di un archivio digitale in cui sono pubblicate le foto vipitenesi raccolte che, a oggi, ammontano a più di 1700”.













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