Bressanone. Andreas Jungmann, imprenditore di 50 anni, è il nuovo sindaco di Bressanone. La Volkspartei ha perso qualche punto percentuale (dal 59,2 al 54-55%) ma tiene la maggioranza assoluta mentre tra i partiti italiani il Partito Democratico vince la sfida contro il centrodestra (FdI più Lega assieme), fatta eccezione per qualche sezione. Un risultato, quest’ultimo, difficile da pronosticare alla vigilia ma che si spiega con il risultato assai deludente del Carroccio. Nel centrosinistra tedesco la spunta il Team K che stacca (di poco) Alternativa Ecosociale, partito con cui ha condiviso gran parte dei temi in campagna elettorale. Il vento di destra soffia anche a Bressanone, tanto che sia Südtiroler Freiheit che la debuttante lista di Jürgen Wirth Anderlan alla fine dovrebbero conquistare un seggio.

Un altro dato interessante al momento di andare in stampa è quello delle preferenze: il record assoluto è di Peter Natter (assessore ai giovani lanciato nella scorsa legislatura da Brunner) della Volkspartei che è andato abbondamente oltre quota mille staccando colleghi alla vigilia forse più quotati. Nel mondo italiano il più votato, alla fine, dovrebbe risultare il vicesindaco uscente Ferdinando Stablum che potrebbe anche raggiungere le quattrocento preferenze. Al momento

Prime indicazioni da Millan: la Svp tiene, bene il Pd, sale FdI ma crolla la Lega.

La lunga maratona elettorale inizia con i risultati (ufficiosi) di uno dei seggi più attesi, quello di Millan, una delle zone residenziali più densamente popolate. La Volkspartei non brilla ma tiene (-3,1 per cento), quasi a voler dare un segno di continuità. Tra i partiti italiani va bene il Partito Democratico con una sessantina di preferenze, sale Fratelli d’Italia ma crolla in compenso la Lega, i cui voti sono addirittura di quattro volte inferiori rispetto al 2020. Il nuovo corso (con l’addio dell’ex assessore provinciale Bessone) non sembra aver convinto l’elettorato di Salvini. Tra le forze di centrosinistra bene Alternativa Ecosociale e Team K mentre a destra, al debutto, la lista di Wirth Anderlan dimostra di potersela giocare più o meno alla pari con Südtiroler Freiheit.

Jungmann vince in casa, a Sant’Andrea.

Com’era lecito aspettarsi la frazione di Sant’Andrea, dove vive Andreas Jungmann, ha dato una spinta al candidato della Volkspartei, cresciuta nel seggio di riferimento del 2,5 per cento. Per quanto attiene le frazioni più piccole, a Scezze, il calo della Stella Alpina è stato attorno al 5 per cento, ma trattandosi di pochi votanti il valore del dato è relativo.

Il trend: Partito Democratico, possibile il terzo consigliere.

La «spinta» del sindaco di Verona Damiano Tommasi prima e del governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini nei giorni scorsi ha fatto decisamente bene al Partito Democratico che potrebbe passare da due a tre consiglieri. Nella stragrande maggioranza dei seggi Stablum, Prader & Co. sono riusciti a superare il centrodestra, un dato difficile da prevedere alla vigilia. A due terzi dello scrutinio facevano eccezione il seggio 3 (Rosmini) e il seggio 7 (Goller)

«Negli ultimi due o tre anni - commenta a caldo il presidente del Circolo brissinese Carlo Costa - non credo fosse mai accaduto che il Pd la spuntasse sul centrodestra. Per quanto attiene le preferenze va rimarcato il risultato personale di Ferdinando Stablum che potrebbe risultare il più votato degli italiani».

Il centrodestra si aspettava di più.

Come da previsioni nel centrodestra è cresciuta (in alcune sezioni anche in modo significativo) di molto la lista di Fratelli d’Italia ma ha avuto parecchie difficoltà la Lega. «Un risultato - commenta a caldo il capolista di Fratelli d’Italia Claudio Del Piero - al di sotto delle aspettative. Vuol dire che i brissinesi non vogliono il cambiamento e di questo bisogna prenderne atto».

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