Bressanone. La Duka, l’azienda di Bressanone leader nella produzione di cabine doccia, è al lavoro nello stabilimento nella via che porta il suo nome, via Duka. Il personale nello stabilimento è ridotto a meno di un terzo: “Gli addetti impiegati al momento - spiegano dall’azienda - sono 85-90 sui circa 300 effettivi”. E si attende la risposta delle autorità, probabilmente in arrivo all’inizio della prossima settimana, per confermare che la produzione rientra tra le attività consentite nell’ambito delle misure adottate per la prevenzione del contagio da coronavirus. Alla Duka sono fiduciosi, si augurano una risposta che consenta di mantenere aperto lo stabilimento “nel rispetto, ovviamente - sottolineano ancora dall’azienda - di tutti i provvedimenti per la sicurezza dei dipendenti. Così - è la precisazione dalla Duka - ci sono tre persone specificamente preposte a verificare il rispetto delle misure precauzionali. Noi, come azienda, abbiamo fornito a ciascun dipendente al lavoro tre mascherine per la protezione di bocca e naso e ogni lavoratore è invitato, prima di uscire di casa la mattina, a misurarsi la temperatura corporea e a segnalare eventuali alterazioni, che comportano la necessità da parte sua di non uscire. Ancora, sul lavoro viene rigorosamente assicurato il mantenimento delle distanze di sicurezza con postazioni distanziate di almeno tre metri e si richiede a tutti di rispettare le norme igieniche rafforzate dettate in queste settimane di emergenza”.

La Duka si appella allo specifico codice dei decreti e delle disposizioni del governo che consente la prosecuzione dell’attività sulla base dell’essenzialità e della necessità dei prodotti confezionati. Viene poi adottata l’autocertificazione per motivare gli spostamenti degli addetti dalle case ai posti di lavoro.

Nello stabilimento Duka, altri due comparti sono specializzati l’uno nello studio dello sviluppo di materiali e prodotti, l’altro nell’elaborazione di soluzioni tecniche innovative. “Questi due settori - spiegano ancora dall’azienda - hanno potuto proseguire le attività anche perché i relativi dipendenti hanno potuto adottare le modalità di lavoro da casa”.F.D.D.