La nuova carta d’identità bloccata dal bilinguismo
Allo sportello del cittadino sono pronti a fornire la versione elettronica Manca da Roma il software necessario per le formulazioni in italiano e tedesco
BRESSANONE. Bressanone sarebbe dovuta essere una delle città a sperimentare il rilascio delle carte d’identità elettroniche, ma, a oltre un anno dall’annuncio della novità, il nuovo documento resta un obiettivo. Il Comune di Bressanone aveva ufficializzato il via libera nel novembre dell’anno scorso, sottolineando come allo sportello del cittadino erano in corso i preparativi per l’introduzione e la distribuzione del nuovo documento. Il Comune era in attesa delle apparecchiature dal ministero degli interni e della modulistica bilingue, tutto materiale che poi in effetti è arrivato. Per il rilascio della carta d’identità elettronica i tempi di attesa sarebbero stati ridotti, dopo un appuntamento fissato da ogni utente per recarsi allo sportello.
Una volta introdotta la nuova carta d’identità elettronica, quella tradizionale su carta sarebbe stata emessa solo in casi definiti da una circolare del ministero. A oggi invece è cambiato poco o nulla: se un cittadino deve fare il documento di identità ex-novo, si ritroverà con il vecchio modello nel portafogli.
Ma allora cosa è successo? “Il fatto è che ora saremmo anche pronti a stampare i nuovi documenti – fanno sapere dallo sportello del cittadino competente per queste operazioni – L’inghippo sta a Roma, perché è lì che non sono riusciti ad organizzare il software necessario per far fronte alle nostre specifiche necessità connesse con il bilinguismo. Siamo tutti in attesa che questo software venga perfezionato e adottato per dare il via libera alla nuova procedura. Però, al momento non c’è alcuna novità in merito”.
Secondo i dati forniti dal Viminale, al momento solamente un italiano su dieci ha in tasca una carta d’identità elettronica, per l’esattezza si tratta di 6 milioni 473.762 persone, che corrispondono al 10,58% della popolazione. Nel 2018 il ritmo medio di emissione delle nuove carte è stato di 580 mila tessere al mese, 140 mila a settimana. Secondo queste tempistiche, per dare una carta di identità elettronica ai restanti 53 milioni di italiani ancora sprovvisti potrebbero servire almeno sette anni.
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