Il lutto

Lacrime e ricordi per don Karl Gruber, storico dell’arte e saggista

Aveva 79 anni ed è stato per ben 45 anni referente diocesano per l’arte sacra e i beni culturali. Il ricordo del vescovo Ivo Muser



BRESSANONE. Dopo breve e grave malattia, l'altra sera si è spento a Bressanone don Karl Gruber, per ben 45 anni referente diocesano per l’arte sacra e i beni culturali.

Il canonico Gruber aveva 79 anni ed era personalità notissima nel settore storico-artistico dell’Alto Adige, grazie anche alle sue numerose pubblicazioni.

Originario di Vandoies, Karl Gruber era nato il 15 febbraio 1943 a Bressanone. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1967 a Bressanone, ha poi studiato a Monaco fino al 1972 conseguendo il dottorato in storia dell’arte. In seguito è stato per un anno cooperatore a Mareta e dal 1973 al 1980 ha ricoperto l’incarico di parroco a Scaleres.

Dal 1973 al 2018, per ben 45 anni, don Gruber è stato il referente diocesano per l’arte sacra e i beni culturali e professore di arte sacra e tutela dei beni culturali allo Studio teologico accademico di Bressanone.

Nella sua attività è stato anche autore di numerose pubblicazioni saggistiche e fotografiche sull’arte sacra e sui costumi dell’Alto Adige.

Nel 2010 è stato nominato canonico onorario della cattedrale di Bressanone e nel 2014 il vescovo Ivo Muser gli ha conferito l’onorificenza della Diocesi. Nel 2019 gli è stata attribuita anche l’onorificenza del Land Tirolo. Dopo il 2018 ha continuato a collaborare nell’ambito arte sacra e beni culturali presso la Curia vescovile. Risiedeva nel Seminario maggiore. I funerali si svolgeranno mercoledì 16 marzo alle 14.30 nel duomo di Bressanone, a seguire la sepoltura nel cimitero cittadino.

«Non c’è una chiesa o una cappella della nostra Diocesi che Karl Gruber non conoscesse – ricorda il vescovo Muser – e spesso mi diceva: ringrazio Dio e i vescovi, che mi hanno permesso di fare della mia passione il mio lavoro». Per lui l’arte sacra, prosegue il vescovo, «non era pura estetica, ma sempre al servizio dell’annuncio e della trasmissione della fede.

Era una personalità non priva di spigoli, ma a molti mancheranno la sua profonda conoscenza, la sua capacità di divulgare l’arte sacra, il suo impegno appassionato nella conservazione e nella cura dei beni culturali ecclesiastici.

Grazie a Karl Gruber per quanto ha fatto per decenni nella nostra Diocesi e per le molte tracce che ha lasciato nelle nostre chiese», conclude il vescovo Muser.













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