Plose e Trametsch: parte il rilancio ad alta quota 

Ok dalla giunta all’aumento di posti a sedere nella struttura a Sant’Andrea Per l’edificio in vetta il Cai progetta l’adeguamento: gli ospiti crescono ancora



BRESSANONE. Il rilancio della Plose è una realtà descritta dai numeri in aumento di arrivi e presenze ed è un’ulteriore promessa confezionata dagli annunciati ampliamenti di due strutture che sulla Plose fanno turismo, il rifugio che porta il nome della montagna brissinese e la baita Trametsch.

Quanto a quest’ultima, la giunta comunale ha dato l’ok a un progetto che, a nome della proprietaria e committente Roswitha Ellemund, punta intanto ad aumentare i posti a sedere nella zona esterna, aprendo in futuro alla possibilità di aumentare anche il numero di posti letto.

Baita Trametsch è una struttura turistica con ristorante, bar e posti letto situata subito sopra la stazione a valle della cabinovia della Plose a Sant’Andrea. La superficie della zona è di 725 metri quadrati e ha un indice volumetrico di 1,5 metri cubi su metro quadrato, che corrisponde a una cubatura massima di 1.087 metri cubi.

Attualmente, viene sottolineato nel piano di attuazione, “il terreno, in pendenza, ha una cubatura di 523 metri cubi con la funzione definita come ristorativa. Nel piano seminterrato si trovano vani agricoli e vani sanitari”. La proposta di edificazione considera “l’utilizzo ottimale della zona per l’ampliamento dell’esistente esercizio ristorativo (viene proposta nella parte sud la realizzazione di una veranda ed eventualmente un futuro ampliamento nella parte est) e l’adattamento della nuova costruzione all’edificio esistente in forma e materiale”.

Anche per il rifugio sulla cima della Plose, a 2.446 metri di altitudine, il Cai proprietario ha avviato l’iter per l’ampliamento. Un segno dell’attrattività consolidata dalla montagna e un’aspirazione del Club alpino di dare un seguito “ai dati positivi” che sintetizzano le più recenti stagioni. Claudio Sartori, presidente provinciale del Cai, è fiducioso. Dietro di lui ci sono i circa 400 soci del sodalizio della montagna e il progetto per il rifugio (da dove parte la Trametsch, la pista più lunga dell’Alto Adige con i suoi 9 chilometri da sciare) potrebbe contare su un contributo sostanzioso da parte della Provincia (sul 70%) grazie a contenuti che valorizzano il miglioramento dell’efficienza energetica.

Se il turismo della Plose gonfie le vele, l’amministrazione comunale non può che sorridere: “La montagna di Bressanone torna a fiorire - osserva il vice sindaco Claudio Del Piero - lo dicono in particolare i numeri delle estati recenti. Per l’inverno, le speranze sono altrettanto buone e, nel frattempo, abbiamo registrato un pienone in occasione dell’evento di chiusura della rassegna International mountain summit. Il successo della Plose - mette in evidenza Del Piero - è il successo di tutta Bressanone, perché la nostra montagna ha un riflesso diretto, sotto forma di indotto, sulla città e la sua economia e insieme, città e Plose, realizzano un circolo virtuoso per il turismo”.(fdd)

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