Il progetto

Religione e inclusione, a scuola un corso per islamici e cristiani

Trenta tra ragazzi e ragazze del professionale Mattei di Bressanone iscritti per capire quali possono essere i punti di contatto tra le due fedi. Il dirigente: «Ci siamo avvalsi anche di un collaboratore esterno, un musulmano praticante. La convivenza è stata al centro»


Fabio De Villa


BRESSANONE. Fornire gli elementi fondamentali sulla religione islamica ma anche sensibilizzare i ragazzi sul tema della convivenza pacifica favorendo un clima di inclusione e integrazione. Questa era la finalità del progetto sperimentale "Islam e Cristianesimo: punti di contatto" tenutosi fra i banchi dell'Istituto professionale Mattei di Bressanone.

Un progetto messo in piedi per venire incontro alla sempre crescente domanda di studenti stranieri che scelgono l'istituto brissinese per porre le basi della propria istruzione e del proprio futuro. Il corso, di 8 ore complessive, - un'ora al mese per la durata dei due quadrimestri - si è svolto in date e orari compatibili per una trentina di ragazzi iscritti. «Questo corso mira a fornire alcuni elementi fondamentali sulla religione islamica - spiega il direttore dell'Istituto Mattei, Alberto Conci - favorendo un clima di inclusione e integrazione, nonché quello di mostrare alcuni punti di contatto e di comunanza fra la religione cristiana e quella islamica. A questo scopo questo breve corso alternativo prevedeva anche la presenza e la collaborazione di un collaboratore esterno: un musulmano praticante».

«Gli argomenti che sono stati trattati sinteticamente nelle ore di lezione sono stati i seguenti: La Creazione; Abramo; Noè e Mosè; Gesù e Maria; il rispetto della persona umana: il diritto alla vita, la pace, la giustizia, il valore della carità. Va rimarcato che il corso non aveva alcuno scopo propagandistico. Al contrario, partendo dal punto di vista delle conoscenze, l'intenzione era quella di fornire alcuni elementi fondamentali sulla religione islamica e a quella cristiana. In secondo luogo, dal punto di vista delle abilità, si voleva far sviluppare quella di riconoscere l'importanza delle indicazioni etiche delle religioni e di saperle confrontare tra loro».

«Dal punto di vista delle competenze ci siamo posti l'obiettivo di favorire lo sviluppo di una coscienza libera e consapevole, che sappia motivare le proprie convinzioni nei riguardi della religione, che sappia comunicare rispettosamente la propria esperienza e che sappia convivere rispettosamente con le scelte e le esperienze diverse dalle proprie». Al termine del progetto, il primo nel suo genere a Bressanone, sono intervenuti anche il vicesindaco Ferdinando Stablum e il professore Leone Fedeli di educazione religiosa che hanno sottolineato la bontà dell'iniziativa.













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