Val d’isarco. “Si lavora di emergenza in emergenza”. È il quadro che il direttore dei servizi sociali della Comunità comprensoriale Valle Isarco Thomas Dusini riassume per quanto riguarda il lavoro nelle strutture residenziali e semi residenziali gestite dalla Comunità.

In particolare, la richiesta di posti e assistenza è forte nell’area handicap, con una situazione che diventa problematica alla Seeburg a Bressanone, la struttura per persone portatrici di handicap fisico e/o psichico, affette da disturbi mentali, riscontrati alla nascita o insorti nel corso della vita, e per persone reduci da un periodo di riabilitazione intensiva.

Emergenza alla Seeburg. “I posti nel complesso sono 36 e sono 42 i soggetti in lista d’attesa – fa il punto Dusini – Di questi, una decina vive in condizioni che richiederebbero con urgenza un’assistenza in struttura”. Le difficoltà, valutate caso per caso, riguardano la persona in condizioni di handicap, ma coinvolgono evidentemente i familiari: “Nel caso di giovani con disabilità – riprende Dusini – è anche la situazione di genitori e familiari a destare preoccupazione. Con l’avanzare dell’età, questi familiari fanno sempre più fatica o comunque incontrano problemi sempre maggiori ad assistere il figlio, il nipote. Insomma, risolvere la situazione del giovane accogliendolo in struttura vorrebbe dire risolvere un’emergenza che investe tutta la famiglia e prima si può intervenire meglio è per tutti”.

I numeri che riepilogano la realtà alla Seeburg sono quelli più eclatanti, ma il divario fra forte richiesta e limitata offerta di posti è un’evidenza con cui i servizi sociali della Comunità “devono fare i conti da almeno dieci anni”, sottolinea Dusini, e investe anche le altre strutture.

Le liste d’attesa. La Comunità comprensoriale ha approvato di recente le liste d’attesa delle strutture residenziali e semiresidenziali. Fra le prime, il convitto per persone con disabilità alla Seeburg e la Comunità alloggio per persone con disabilità ancora alla Seeburg (non ancora attivato), il centro addestramento abitativo per persone con disabilità (non ancora attivato), la Comunità alloggio per persone con disabilità e dipendenza alla Kastell a Bressanone, il Centro addestramento abitativo per persone con disabilità e dipendenza alla Kastell e la Comunità alloggio per persone con malattia psichica al Bartgaishof a Varna. Fra le semi residenziali il laboratorio protetto per persone con disabilità e l’attività socio-assistenziale diurna per persone con disabilità alla Seeburg, il laboratorio per persone con disabilità e dipendenza alla Kastell e il laboratorio per persone con malattia psichica al Bartgaishof.

Un progetto a Bressanone. Se le liste d’attesa si allungano, servirebbe aprire loro nuovi sbocchi, costruire nuove strutture: “L’Ipes – riferisce Dusini – ha dato la disponibilità di uno spazio a Bressanone, in centro, dove un complesso residenziale da 8-9 posti sarebbe ben collocato nel tessuto cittadino e sociale. C’è il progetto, ma mancano i finanziamenti per il personale”.

E così si arriva alla questione risorse: “Per quanto riguarda i servizi delegati – riprende Dusini – i fondi sono rimasti pressoché gli stessi negli ultimi dieci anni, sui 104 milioni a livello provinciale, di cui più o meno un decimo è destinato al nostro comprensorio. Ma in questi anni i servizi sono stati ampliati e nuovi servizi si sono aggiunti”.