Violazioni alle regole anti Covid, nel 2020 in centro 160 multe 

I bilanci della polizia locale di Bressanone. Al primo posto le trasgressioni alle norme riguardanti gli spostamenti Il 30% delle sanzioni si riferisce al non uso di mascherine e protezioni: «Ma i cittadini in genere si sono comportati bene»


Fabio De Villa


Bressanone. Il 2020 così pesantemente condizionato dal Covid è andato in archivio a Bressanone anche con 160 multe fatte a residenti e (pochi) visitatori, sanzioni legate appunto a trasgressioni ai regolamenti anti contagio e dovute per la maggior parte a inosservanza delle norme sugli spostamenti, insomma a spostamenti non autorizzati. Circa il 30% del totale delle multe ha riguardato la mancanza di mascherine e protezioni in pubblico o il loro non corretto utilizzo.

Sono questi i dati che balzano all’occhio nel bilancio di un anno di intensi controlli da parte degli agenti della polizia locale di Bressanone. Il responsabile di polizia giudiziaria del comando di via Carducci, Massimo Tupini spiega che “dal mese di marzo al mese di giugno dell’anno scorso abbiamo fatto controlli seri con relative sanzioni a coloro che non rispettavano le norme su spostamenti e protocolli di sicurezza. Sono state multate per lo più persone per spostamenti non autorizzati e le multe sono arrivate dopo un primo periodo dedicato dagli agenti a un’opera non di punizione, ma di sensibilizzazione. Dopo questo lavoro informativo e si sensibilizzazione, sono arriva le multe in caso di comportamenti non leciti”.

Qual è stato il mese con più sanzioni dovute al mancato rispetto dei provvedimenti anti Covid?

“Il mese nel 2020 con più contravvenzioni è stato aprile, con circa 35 verbali, ma c’è anche da dire che all’epoca c’era ancora tra la gente un po’ di incertezza sulla possibilità di fare passeggiate a piedi o fare sport nelle zone vicine alla propria abitazione”.

Come è andata durante l’estate?

“In estate la situazione si è un po’ tranquillizzata, anche grazie all’alleggerimento delle restrizioni. C’è da dire che i brissinesi si sono comportanti sostanzialmente bene, soprattutto dopo il primo periodo di lockdown in primavera, imparando a indossare correttamente le mascherine di protezione e rispettando i distanziamenti in pubblico. In tutta l’estate, le multe sono state meno di una decina”.

Quando sono ripresi i controlli serrati?

“Dal mese di ottobre, con i nuovi provvedimenti più restrittivi, sono ricominciati i controlli serrati e in novembre e dicembre abbiamo multato diversi giovani che avevano organizzato una serie di assembramenti nelle zone del centro, nelle ore serali, ma anche in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti. Spesso si è trattato di minorenni che per noia e in cerca di un po’ di svago hanno pensato di organizzare piccoli ritrovi con musica e, talvolta, anche con sostanze stupefacenti, come abbiamo scoperto ed accertato anche nei mesi scorsi”.

Come sono stati organizzati i controlli durante i momenti di restrizioni più severe?

“Non è sempre facile riuscire a distinguere chi è in buona fede e si allontana da casa per farsi una passeggiata o per fare la spesa per necessità. Non è facile distinguerlo da chi invece cerca di farla franca trasgredendo a una norma. Ci è capitato più di una volta di incontrare qualcuno anche molto lontano dalla sua abitazione e apparentemente senza motivo durante il lockdown, ma, nonostante questo, i cittadini in genere sembrano aver capito che non devono tirare troppo la corda. C’è ancora incertezza sui regolamenti, su norme che sono cambiate nel tempo mese e, da parte nostra, cerchiamo di chiudere un occhio quando possibile”.

Come sono cambiate multe e segnalazioni?

“La denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale non si fa più. Ora c’è la sanzione amministrativa da 400 a 1000 euro, retroattiva. Nei mesi passati sono stati fatti molti ricorsi, una ventina di questi sono stati anche accolti con successo”.

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