il vertice

Coalizione, trattative blindate. Kompatscher: avanti senza rinunciare ai nostri valori

Ieri primo incontro di Svp, FdI, Lega, Civica e Freiheitlichen. Giovedì il prossimo appuntamento. Ogni partito stenderà l’elenco dei temi più importanti, da affrontare nei tavoli di lavoro. Kompatscher chiede a tutti di rispettare il silenzio


Paolo Campostrini


BOLZANO. Via alle trattative per la nuova coalizione provinciale. Primo vertice ieri nella sede Svp. Per adesso, è tutta una questione di metodo. La politica? Verrà solo tra un po’. I cinque possibili alleati - Svp, FdI, Lega, Gennaccaro e Freiheitlichen - se lo sono dato. Il resto, cioè la scansione e il successivo riassemblaggio delle grandi questioni che faranno da architrave alla prossima giunta, lo deciderà Arno Kompatscher.

Già ieri, all’uscita della prima riunione plenaria, ha infatti parlato il presidente per tutti. Dicendo, nella sostanza, questo: giovedì ci sarà il prossimo plenum e il compito che ad ognuno è stato assegnato consiste nello stendere una serie di punti a cui ognuno tiene e che giudica identitari; infine esporli, e poi - sempre lui - assegnerà un tavolo di lavoro per ognuno di essi, composto da tecnici e da politici. Da questo disegno organizzativo uscirà una prima bozza di programma. Giunta a otto a undici? «Abbiamo tempo», ha sussurrato Christian Bianchi (Lega-Uniti per l’Alto Adige), prima di scivolare via da via Brennero. Accanto a lui il commissario leghista Maurizio Bosatra. Uno o due assessori italiani? «C’è ancora margine per tenere aperte varie opzioni», ha fatto appena in tempo a dire Alessandro Urzì, correndo fuori insieme a Marco Galateo e a Anna Scarafoni, la delegazione di Fratelli d’Italia.

I paletti di Kompatscher sulla trattativa di giunta: «Avanti per raggiungere gli obiettivi, ma senza rinunciare ai nostri valori»

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher commenta la scelta della Svp di avviare trattative per la nuova giunta provinciale con Fratelli d'Italia.

Bocche cucite

Tutti ligi alle indicazioni di metodo del presidente: «Solo dichiarazioni congiunte e per adesso niente». E dunque ancor meno ciarlieri i delegati Svp, Philipp Achammer in testa, e quelli dei Freiheitlichen, Roland Stauder e Otto Mahlknecht. Mai così tanti alleati per la Svp che ha deciso la svolta a destra. Un passaggio talmente delicato che i partner dovranno rispettare rigide regole di ingaggio. A fine seduta un comunicato di poche righe per confermare i tavoli di lavoro e il controllo delle dichiarazioni: ogni presa di posizione verrà diffusa solo con il consenso di tutte le parti coinvolte. Che non esca una parola di troppo....

Gli scenari

«Angelo Gennaccaro, pare che lei sia in ascesa. Vero?». Il leader della civiche aveva occhi sorridenti, ieri. Come sempre, molto defilato. Ma questo non vuol dire. Vogliono un po’ più dire una serie di rumors che da qualche ora gli girano intorno. Essendo la Svp spaccata, anche se nella sua componente minoritaria, rispetto alla scelta di abbracciare la destra come partner di governo, la presenza di Gennaccaro potrebbe convertire una giunta Svp-destra destra in una Svp-destra centro. Con buona pace di chi teme un abbraccio troppo stretto con partiti fino a ieri lontani da possibili coinvolgimenti con la Svp. Un riequilibrio che potrebbe porre la futura giunta su un piano più dialogante con altre forze. E consentire a Kompatscher di avere maggiori spazi anche personali di manovra.

Tuttavia, ed è questo l’altro asse della situazione che si va configurando, tutte le opzioni sono ancora sul tappeto. «Niente è stato escluso», ha spiegato sganciandosi frettolosamente Galateo. Intendeva che sia la giunta ridotta che quella estesa a 11 (con due assessori italiani), gradita a parte della Svp stessa e naturalmente dall’asse Lega-FdI, sono ugualmente in campo. Questa blindatura sul fronte delle dichiarazioni post vertice, voluta fortemente da Kompatscher e condivisa dagli altri, sottende evidentemente l’eventualità che tutto sia ancora in gioco e che il possibile riallineamento degli scenari possa avvenire solo successivamente all’esposizione dei punti programmatici da parte dei singoli partiti.

Allora, lo stesso Kompatscher potrà verificare quanti spazi possano esistere nella prospettiva dell’una (a otto) o dell’altra giunta (a 11). Come, d’altro canto, se possa essere individuato un possibile margine politico per includere o meno Angelo Gennaccaro in una giunta a undici meno sbilanciata a destra, ma pur sempre con tutto l’appoggio della destra stessa. Nell’incontro di ieri, il primo dopo la scelta di campo Svp, sono state messe in agenda anche le altre possibili date per le riunioni dei tavoli di lavoro: possibili incontri da giovedì a sabato. I tempi non sono larghissimi. Entro il 20 gennaio la giunta deve essere votata dal consiglio provinciale.

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