CARO ENERGIA

Contro il caro bollette stop alle docce negli impianti sportivi, ma le società non ci stanno: «Una follia»

Il sindaco Caramaschi replica: «Siamo troppo viziati, non accettiamo di dover rinunciare a qualcosa
LE MISURE - Crisi energetica, ecco tutte le misure del comune di Bolzano per il risparmio


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Lo sappiamo tutti che i costi dell’energia sono ormai fuori controllo: c’è da prendere paura ogni volta che arriva una bolletta. Ma la decisione del Comune di vietare l’uso delle docce negli impianti sportivi dopo gli allenamenti, mi sembra una follia. Spero che ci ripensino». Robert Oberrauch, presidente della Virtus Bolzano, sintetizza quello che è il pensiero di molti dirigenti difronte alla decisione del Comune di vietare di fare la doccia dopo gli allenamenti, negli impianti sportivi comunali/palestre scolastiche comunali per l’attività extrascolastica; il divieto riguarda sia le strutture gestite direttamente dal Comune che quelle esternalizzate. Fatta eccezione per le partite ufficiali di campionato.

La misura fa parte di un pacchetto di provvedimenti di razionamento di riscaldamento, acqua calda e luce che va dagli uffici comunali agli impianti sportivi, dalle piscine ai matrimoni, all’illuminazione di monumenti, alle luminarie natalizie. Ma ciò che fa più discutere è lo stop alle docce.

Bagnati fradici

«La nostra società - spiega Oberrauch - ha 400 iscritti. Partiamo con i bambini dai 6 anni in su che, adesso che le temperature si stanno abbassando, dovrebbero tornare a casa sudati con il rischio di prendersi un accidente. Oltre al fatto che con il Covid l’igiene - giustamente - doveva essere al primo posto. E noi ci siamo attrezzati per sanificare tutto, adesso invece non ci si può più neppure lavare per togliersi di dosso il sudore». Condivide le lamentele Vanni Barion, presidente dei Piani Basket, che ha 130 iscritti dai 12 anni in su: «Mi pare poco opportuno far uscire i nostri ragazzi bagnati fradici. Forse ci sarebbe qualche altra voce da tagliare; oltre al fatto che un impianto fotovoltaico sul tetto ci avrebbe risolto una serie di problemi».

La doccia è aggregazione

Critico anche Luca Felicetti, responsabile dell’Hcb Foxes Academy, che conta tra i 130-140 iscritti dai 4 ai 18 anni : «Alla fine a rimetterci sono sempre i giovani: prima il Covid, adesso la crisi energetica. I ragazzi di 14-15 anni finiscono gli allenamenti dopo le dieci di sera, non è il massimo doversene tornare a casa in bici bagnati. Non dimentichiamo poi che lo spogliatoio così come la doccia sono momenti di aggregazione importante».

Troppo viziati

Alle critiche il sindaco Renzo Caramaschi risponde richiamando tutti alla responsabilità: «Purtroppo, ormai siamo troppo viziati; non sopportiamo più neppure la più piccola rinuncia, ma dobbiamo renderci conto che siamo in un’economia di guerra. Per il 2023 prevediamo di spendere circa 9 milioni di euro per gas ed energia, ovvero il doppio di quest’anno». Più cauto l’assessore allo sport Juri Andriollo: «Le misure approvate dalla giunta sono oggetto di ulteriore approfondimento; vedremo se sarà possibile adottare dei correttivi, magari prevedendo di consentire le docce solo ai piccoli. Chiedo la comprensione di tutti e un piccolo sforzo comune fino a fine aprile per evitare di dover chiudere gli impianti. Noi faremo il possibile per tenerli aperti tutti, anche se la situazione è sempre più complicata».













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