Cooperazione

Coopbund, appello alle istituzioni per l'innalzamento dei salari

Devilli: "le cooperative sociali si trovano in seria difficoltà"



BOLZANO. La federazione delle cooperative Coopbund Alto Adige Südtirol denuncia che "le cooperative sociali si trovano in seria difficoltà" e chiede aiuto alla politica. "Negli ultimi mesi abbiamo tentato varie volte di sensibilizzare la politica in merito alla situazione critica che stavano affrontando le nostre cooperative sociali, ma ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta. La politica non deve dimenticare che la cooperazione sociale rappresenta oggi la principale promotrice di un welfare di comunità, assolutamente indispensabile per il presente e il futuro del nostro territorio", così la presidente di Coopbund Alto Adige Südtirol Monica Devilli.

"Negli ultimi mesi il mondo cooperativo ha compiuto un passo importante per alzare lo stipendio di chi lavora nel mondo della cooperazione sociale, introducendo un elemento territoriale, frutto di una contrattazione svoltasi a livello locale con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Asgb. L'accordo raggiunto è un passo importante per garantire un salario dignitoso ai lavoratori e alle lavoratrici delle cooperative sociali, deve però essere riconosciuto e supportato anche dalla politica e dall'amministrazione pubblica", si legge in una nota. "L'aumento dei salari a favore delle risorse umane che lavorano nella cooperazione sociale garantirebbe ai lavoratori e alle lavoratrici uno stile di vita più dignitoso e per questo le nostre imprese cooperative sociali dovrebbero essere convintamente supportate in questo momento. In questo senso diventa indispensabile ottenere da parte delle stazioni appaltanti, che hanno in corso incarichi con le cooperative sociali, un adeguamento all'incremento del costo del personale e che le cooperative applichino l'elemento integrativo. È noto infatti che molte cooperative sociali lavorano attraverso appalti che rappresentano uno strumento molto complesso da gestire. Talvolta gli appalti vengono vinti da realtà "non cooperative sociali" al massimo ribasso, senza tenere minimamente conto della qualità del servizio svolto. Inoltre è accaduto il paradosso che nel settore delle micro strutture per l'infanzia alcuni enti provinciali non abbiano voluto deliberatamente adeguare i prezzi dei servizi così come richiesto dalla Giunta provinciale diversi mesi fa", conclude la nota.













Altre notizie

Attualità