L'EMERGENZA

Covid-19, in Alto Adige si prepara il più grande screening d'Italia

Da venerdì 20 a domenica 22. Tra polemiche e incentivi da 100 euro per ogni dipendente



BOLZANO. In Alto Adige fervono i preparativi per il più grande screening di massa effettuato in Italia dall'inizio della pandemia. Dal 20 al 22 novembre in tutti i Comuni della Provincia autonoma di Bolzano, in poco meno di 200 presidi, saranno eseguiti 350.000 tamponi rapidi. In questo modo - almeno questo è l'obbiettivo - sarà testato il 70% della popolazione. Gli asintomatici saranno posti per dieci giorni in quarantena.

Non mancano comunque le polemiche, c'è chi mette in dubbio l'efficacia dei test antigenici e c'è chi invece contesta il carattere - anche se solo sottinteso - obbligatorio dell'operazione. Dubbi sono stati infatti sollevati dall'opposizione. La Cassa di Risparmio di Bolzano ha invece annunciato un premio da 100 euro per ogni dipendente che parteciperà.

Il governatore Arno Kompatscher ribadisce che «la partecipazione avviene su base volontaria, anche se rivolgiamo un sentito appello ai cittadini a farsi testare».

L'obiettivo dell'operazione è quello di «avere un quadro più chiaro sulla reale situazione e di isolare gli asintomatici, perché dobbiamo assolutamente invertire il trend di crescita che attualmente registriamo», sottolinea il presidente della Provincia. Il sistema sanitario altoatesino è infatti in affanno. Ha suscitato clamore l'appello dell'Azienda sanitaria di rivolgersi al pronto soccorso solo in caso di pericolo di morte, oggi (16 novembre) le Rsa dell'Alto Adige hanno lanciato l'allarme per la carenza di personale. «Gran parte del personale è stato infettato dal virus o è stato sottoposto a misure di quarantena », informa il direttore Oswald Mair, direttore dell'Associazione delle Residenze per Anziani.

Kompatscher ricorda comunque che per alcuni settori economici, con un particolare rischio contagio, i protocolli anti Covid prevedono già i test dei collaboratori. «È compito delle parti sociali integrare i protocolli per garantire una maggiore tutala del personale nel rispetto della sicurezza sul lavoro», aggiunge. I test possono anche essere organizzati dalla aziende stesse. Mentre il titolare di un grande panificio sui social media ha contestato il «carattere ricattatorio» dell'iniziativa, la Cassa di Risparmio di Bolzano incentiva con un premio da 100 euro i propri collaboratori a sottoporsi allo screening di massa. La banca occupa circa 1.000 dipendenti. Il presidente Gerhard Brandstätter giustifica l'incentivo con «la responsabilità di dover dare un contributo in questa difficile fase, che attraversa anche la provincia di Bolzano». Premi saranno erogati anche da altre aziende, come il produttore di infissi e serramenti Finstral. 













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