Deroghe a proporzionale e bilinguismo negli uffici statali: via libera dalla Commissione dei Sei per far fronte a casi eccezionali
Lo schema di norma di attuazione prevede l'applicazione di deroghe anche al principio della proporzionale per il personale degli uffici e degli enti statali
BOLZANO. La Commissione dei Sei ha licenziato uno schema di norma di attuazione che prevede l'applicazione di deroghe al principio della proporzionale e del bilinguismo per il personale degli uffici e degli enti statali, delle società e delle agenzie, disciplinate dalla norma di attuazione 752. Lo rende noto il presidente della commissione paritetica, Alessandro Urzì.
"L'innovazione legislativa - spiega il deputato di FdI - permetterà contratti a tempo determinato, laddove gli uffici si trovino a pagare il prezzo di pesanti carenze di personale con risvolti negativi in termini di potenziali disservizi verso l'utenza". A questo proposito Urzì cita "le difficoltà in servizi strategici come nell'apparato della giustizia, delle agenzie fiscali e delle poste".
Le deroghe saranno ammesse solo in caso di eventi di carattere eccezionale che impongano carichi di lavoro non sopportabili dagli organici, in particolare se carenti. Viene, comunque previsto, un vaglio di controllo e garanzia da parte del comitato di intesa. "Si tratta di un'innovazione significativa - commenta Urzì - su un piano squisitamente pragmatico, per affrontare una difficoltà contingente". L'istruttoria ha riguardato anche l'intero settore del lavoro pubblico, considerate le difficoltà connesse in particolare ai settori sociale e sanitario.
"La norma, nella sua proposta originaria della Provincia - prosegue Urzì - ha riguardato in ogni caso esclusivamente il comparto statale, oggetto di una particolare emergenza e tenendo conto della declinazione attraverso legge provinciale dello strumento della proporzionale linguistica, che imporrebbe obbligatoriamente un diverso regime di eventuali deroghe e per questo espunto dall'attuale testo della norma". Lo stesso schema di norma, che sarà inviato per l'istruttoria ai ministeri, prevede la garanzia dell'uso della madrelingua con gli uffici.