Dolomiti

Ecco come rinascerà il Rifugio Graffer al Grostè

La Sat ha scelto il progetto dello studio Campomarzio di Trento. La struttura nelle Dolomiti di Brenta, costruita nel 1947, fu demolita alla fine degli anni Ottanta. I progettisti: verrà riqualificata e ampliata «rievocando l’atmosfera e la storia»



TRENTO. Il progetto presentato dallo studio Campomarzio di Trento è stato selezionato come il vincitore del concorso per la ristrutturazione del rifugio Graffer al Grostè, indetto dalla Sat (Società degli alpinisti tridentini).

"La Sat è proprietaria di 35 rifugi e ha avviato da anni una proficua collaborazione con l'Ordine degli architetti e degli ingegneri finalizzata a ottimizzare i processi di progettazione dei rifugi. Serve ragionare non solo sulle linee architettoniche, su quello che vediamo dall'esterno, ma anche proporre spazi finalizzati ad assicurare funzionalità per chi ci lavora e per chi ci vive", ha detto la presidente uscente Anna Facchini, durante la conferenza stampa di presentazione (ieri sera in tarda serata è stato eletto nuovo presidente Cristian Ferrari).

A vincere è stato il progetto presentato dallo studio Campomarzio di Trento, gruppo di progettazione composto dal legale rappresentante Michele Andreatta, dall’architetta Beatrice Pedrotti e dallo studio Moser Associati. “Il progetto di ristrutturazione del Graffer – ha spiegato Andreatta - lo abbiamo concepito come un ampliamento in grado di armonizzarsi con l’edificio esistente. Verrà riqualificata la sala, cercando di rievocare l’atmosfera e la storia del rifugio, recuperando nei materiali e nelle forme quello che era l’edificio originale realizzato nel ‘47 e poi demolito alla fine degli anni 80. Verrà riqualificato, per renderlo più funzionale, anche l’accesso all’edificio”.

Il progetto prevede l'ampliamento sul lato nord-est, con sviluppo parallelo all'asse longitudinale dell'edificio, e sul lato sud-est, mediante addizioni sulla testa dell'edificio. Altre aggiunte si prevedono sul lato sud-ovest, con corpi di mediazione tra la quota del terreno e l'attuale ingresso del rifugio. 













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