Politica

Elezioni europee di giugno, la Svp sceglie Dorfmann

Il parlamentare della Stella Alpina: «La mia famiglia è quella del Ppe». Si lavora all’apparentamento con FdI. Il suo nome per la commissione è Ursula von der Leyen



Bolzano. La Svp ha scelto: Herbert Dorfmann. Ieri scadeva il termine, stabilito dal partito, per le candidature - o le autocandidature - all'Europarlamento ma è rimasto solo il nome dell'uscente. Sarà lui. Anche Dorfmann ha scelto: «La mia famiglia è quella del Ppe». E il suo nome per la commissione è Ursula von der Leyen. Avrebbe scelto anche l'apparentamento per le elezioni, Dorfmann: «Ma quello non spetta solo a me, spetta al partito che mi accoglierà». La sua scelta sarebbe Forza Italia: «Sono moderati, stanno nel partito popolare europeo». La scorsa volta era andata così, FI gli aveva ceduto il seggio. Adesso? «Ho parlato con Tajani, siamo a buon punto». Il colloquio, conferma lo stesso europarlamentare uscente, è avvenuto nel corso del congresso di Bucarest dove si è appena conclusa la grande assemblea plenaria dei popolari. È stata una assise in grande: 84 delegati provenienti da un sacco di Stati. Il tutto per stabilire il programma in vista della prossime elezioni continentali ma soprattutto per arrivare ad incoronare per la seconda volta von der Leyen come candidata alla presidenza della commissione. Questo passaggio ha compattato le delegazioni e ha evitato di aprire un dibattito sulle eventuali alternative che avrebbe potuto disconnettere anche il quadro delle alleanze. Le quali, e questo è il punto, dovrebbero prevedere una eventuale apertura non alla destra-destra ma, eventualmente al centrodestra italiano e in particolare a Giorgia Meloni. In realtà nella penultima tornata la Svp aveva optato per l'apparentamento con il Pd, in Italia. Ma i dem hanno appena celebrato a Roma l'assemblea del Pse, il partito socialista europeo, che sarà uno dei principali avversari proprio del Ppe alle elezioni, per comprendere chi guiderà le commissioni stesse. Col ministro Tajani, Dorfmann ha un rapporto molto stretto. Si sono visti anche di recente, in occasione dell'ingresso del neo parlamentare di FI Matteo Gazzini, transitatovi dalla Lega e in quella cena si è iniziato a definire il quadro degli apparentamenti. Che si dice in Forza Italia? «Ho sentito qualche ora fa il ministro Tajani e lui chiede ancora tempo prima di ufficializzare una eventuale conferma di Dorfmann nei nostri collegi» rivela Gazzini. A sua volta Dorfmann ha chiaro il quadro di riferimento: «Forza Italia è una presenza numericamente importante nel Ppe, ha sempre mantenuto, anche in questo governo in Italia, un profilo moderato e ha ribadito la connessione molto stretta con il partito in Europa e con la commissaria von der Leyen». Questo significa che, ad oggi, sia l'europarlamentare che la Svp non vedono alternative alla riconferma dell'apparentamento. E questa volta ancor più che nella scorsa. Perché con la giunta provinciale strutturata in un'alleanza con la destra italiana di governo, un ritorno all'apparentamento con i dem sarebbe politicamente assai poco praticabile. Ad oggi dunque il quadro sembra questo: Dorfmann candidato, appoggio al Ppe e apparentamento con FI. Tajani attende solo di scriverlo nero su bianco. P.CA.













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