meteo

Emergenze gravi, un sms per dare l’allarme a tutti

Lo sperimenta la Protezione civile nazionale. In Alto Adige test il 15 ottobre. Con la tecnologia cell broadcast i messaggi arrivano a tutti i telefoni agganciati alle «celle» nell’area coinvolta


Marco Todarello


BOLZANO. L’aumento di fenomeni atmosferici sempre più intensi, violenti e dall’evoluzione spesso imprevedibile, come abbiamo visto nelle ultime settimane, dimostra che i mezzi tradizionali di prevenzione non sono più sufficienti. In molti Paesi sono già attivi sistemi di sicurezza pubblica che inviano messaggi su tutti i cellulari delle persone che si trovano in un’area colpita da un evento climatico o catastrofico. Il 28 giugno di quest’anno è iniziata anche in Italia la sperimentazione di “It-alert”, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale che avverte del pericolo connesso a cinque diversi fenomeni, due dei quali interessano l’Alto Adige: collasso di grandi dighe e precipitazioni intense. In provincia di Bolzano la sperimentazione si terrà il 15 ottobre: i possessori di cellulare o smartphone riceveranno un messaggio con questo testo: «Questo è un messaggio di test del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza».

La tecnologia è quella del cell-broadcast, che non è nuova ma è stata migliorata per questo scopo. La protezione civile individua le celle telefoniche che coprono l’area di copertura specifica interessata e invia il messaggio a tutti i dispositivi agganciati a quelle celle. Secondo le stime, il messaggio di allarme può raggiungere fino all’85% della popolazione di età superiore ai 12 anni entro pochi secondi dall’invio. La parola inglese “alert” – che significa sia “allerta” che “allarme” – potrebbe indurre in errore, ma qui si intende messaggio di allarme, spiegano dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale, perché l’avviso arriva «in caso di evento imminente o in corso». L’allerta, invece, riguarda invece i messaggi inviati con ore o giorni di anticipo.

Il messaggio compare sullo schermo del telefono, sospendendo l’attività in corso, e scompare dopo aver dato l’ok alla notifica. «Il messaggio si limita a segnalare alla persona l’evento e la necessità di mettersi al sicuro – spiega Massimiliano Pittore, ricercatore del Centro di ricerca per i cambiamenti climatici dell’Eurac Research di Bolzano – non può dare indicazioni sui comportamenti da tenere dopo l’avviso perché ad esempio, durante un nubifragio, è diverso se ci si trova a piedi per strada, in macchina o dentro un edificio».

Per tutelare la privacy, per ricevere i messaggi di allarme non serve scaricare un’app, né iscriversi con i propri dati, del resto è la stessa tecnologia cell-broadcast ad essere “one way”, con un unico flusso di informazioni Protezione civile–utenti. È proprio a causa di una legge sulla privacy piuttosto rigida, effetto della sorveglianza oppressiva vissuta nella Ddr comunista e con il regime nazista, che in Germania è vietato l’invio di messaggi di testo in massa ai cittadini, cosa che – secondo le indagini – avrebbe ridotto il tributo di 183 morti che il Paese ha pagato durante l’alluvione del 14 e 15 luglio 2021. In tanti, infatti, non erano informati della gravità e velocità delle precipitazioni.

«È molto importante che le persone prendano seriamente questo servizio – sottolineano dal Dipartimento della Protezione civile nazionale – perché può salvare la vita». Solo nel caso del messaggio di test verrà chiesto all’utente di visitare il sito www.it-alert.it e, se lo vorrà, compilare un questionario anonimo, utile per le migliorie tecniche del servizio.













Altre notizie

Attualità