L’intervista

Florian Zerzer: «Ho diverse offerte, penso che andrò nel privato»

L’ex direttore generale dell’Azienda sanitaria è in attesa di incarico: «In alcuni dei momenti difficili mi sono sentito solo». Sulle mascherine Covid farebbe scelte diverse? «No, cosa dovevamo fare? Dire al personale di usare i sacchi dell’immondizia?»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Sono stati 5 anni belli, intensi ma duri. Ho sempre cercato di fare il mio meglio, adesso voglio fare altro nella vita»: Florian Zerzer, laureato in Informatica, ex direttore generale Asl, lavora al settimo piano del "palazzo dorato" di via Renon. Una sentenza del Tar ha dichiarato illegittimo il prolungamento del suo incarico, scaduto a metà ottobre. Da un giorno all'altro si è visto costretto a salutare tutti. «Sono un dirigente provinciale in attesa di incarico e dal 2 gennaio sono qui alla ripartizione personale dove mi occupo di qualche progetto di organizzazione interna di informatica».

Cosa vuole fare adesso?

Ho diverse offerte di lavoro. Dentro il pubblico, ma si sono fatti avanti anche imprenditori privati. Nelle prossime due-tre settimane deciderò il mio destino professionale. Al momento la mia prospettiva mi porta più fuori che dentro l'azienda pubblica. Non me ne vado sbattendo la porta.

Si è sentito solo?

Sì, a tratti mi sono sentito veramente solo anche se dentro l'Asl ho trovato conforto e apprezzamento. Erano tutti convinti che il ricorso fosse inammissibile. A dicembre mi sono messo in aspettativa non retribuita per riflettere. Grazie alla mia famiglia ed al mio team sono uscito indenne dalla campagna denigratoria che si è scatenata contro di me per la vicenda delle mascherine. Mia moglie Benedikta mi ha detto "pensa bene se è questo che vuoi dalla vita per te, per noi, per i tuoi figli per i prossimi cinque anni". E io ho pensato che no, non era questo. Ho parlato con il presidente Arno Kompatscher, con Hubert Messner e a dicembre ho detto che non mi sarei più candidato alla direzione, ieri avrei avuto il colloquio. "Avete bisogno di un volto nuovo, mi sento più un peso che una risorsa", ho detto. Serve una direzione stabile forte.

Un volto nuovo dunque?

In campagna elettorale la sanità è stata demolita. Si è detto solo che non funziona. Certo le liste d'attesa vanno migliorate, ma non si può demonizzare tutto. L'Azienda è stata spesso criticata per colpire me. Un assessore nuovo ha bisogno di facce nuove.

C'è una richiesta di risarcimento della Corte dei conti di quasi 7 milioni di euro. Il Tribunale deciderà in aprile sulla richiesta di rinvio a giudizio in merito alla frode nelle pubbliche forniture... Sulle mascherine oggi si muoverebbe in maniera diversa?

No, perché non c'era nulla. Cosa dovevamo fare? Dire al personale di usare i sacchi dell'immondizia? Venerdì sera alle 20.30 dovevamo prendere o lasciare. Altrimenti andavano ad altri. E io ho deciso di acquistare.

Mancano medici e infermieri.

Dal 2013 ad oggi - dice l'Astat - l'Asl conta 1.221 dipendenti in più. Tra gli altri 494 sono infermieri, 290 medici e 176 operatori. Negli ultimissimi anni abbiamo fatto miracoli. Mai avuto tanti medici dipendenti come adesso, la sfida grande è sul lato infermieristico.

Il bilinguismo frena?

Abbiamo creato un pacchetto per sostenere i medici che devono fare il patentino, prima articolato su 5 poi su 3 anni. Si va avanti per step, c'è un piano pianificato da un'agenzia fatto anche di corsi intensivi. Siamo riusciti a portarne tanti al C1.

Con sette ospedali ce la possiamo fare?

Gli ospedali piccoli hanno enormi potenzialità soprattutto per la cronicità.

Il Territorio lo vedremo mai?

Le potenzialità col Pnrr non sono mai state così concrete. Ci sono le risorse, certo occorrerà avere personale. Serve investire in collaborazioni internazionali.

Tanti medici e infermieri lasciano il pubblico per il privato.

È sempre successo e sempre succederà con quasi 11 mila dipendenti E ci stiamo dimenticando degli amministrativi. Ma il saldo è ampiamente positivo.

L'Asl ha 52 concorsi di primari da rifare, se l'aspettava?

No, una tegola pesantissima: 52 su 134 sono un'enormità. Tanti primari giovani hanno capito. Nel periodo d'interregno ha firmato 251 delibere e stanno arrivando i primi ricorsi...Esiste il principio della conservazione degli atti che automaticamente non si annullano. Sui ricorsi decide sempre il giudice.

La nuova facoltà di Medicina da 18 mila euro d'iscrizione l'anno potrà fare bene?

Assolutamente sì. I responsabili della Cattolica (prima nel ranking nazionale qualità, innovazione ecc.) e del Gemelli sono venuti qui, ci hanno "testato" e ci hanno detto "siamo convinti che siate i partner giusti". Questione che mi ha riempito d'orgoglio.

Trento però si è agganciata all'Ateneo di Verona.

Sì, collabora con una statale, ma noi avevamo bisogno di un privato, che siamo certi lavorerà molto bene con la Paracelsus di Salisburgo con la quale abbiamo messo in piedi una collaborazione per 60 medici che per 4 anni tornano da noi. Molto più facile creare un connubio tra privati per arrivare a un centro poliuniversitario.

Le sarebbe piaciuto un posto dentro l'Università?

Uno dei miei pallini è creare collaborazione con i migliori, penso alla Charitè di Berlino ed abbiamo firmato un primo contratto con la Mayo Clinic specializzata in medicina personalizzata. Non mi vedo dentro l'Università e non ho mai ambito a questo ruolo.

La collaborazione con i privati può crescere?

Siamo sotto il 10%, il resto d'Italia è al 30/40%. Ma occorre una riflessione. Prendiamo Radiologia, negli ultimi anni la richiesta di risonanze è cresciuta del 60%.













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