Giovani

Fuga dei cervelli, l’associazione universitaria incontra Kompatscher

Sh.asus propone un tavolo permanente per arginare o prevenire il fenomeno. «Vogliamo che i giovani tornino in Alto Adige una volta terminati gli studi, mettendo a disposizione del nostro territorio le loro capacità e le competenze acquisite»



BOLZANO. "Vogliamo che i giovani tornino in Alto Adige una volta terminati gli studi, mettendo a disposizione del nostro territorio le loro capacità e le competenze acquisite". Lo hanno detto i componenti del direttivo dell'Associazione universitaria sudtirolese (sh.asus) incontrando il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, col quale hanno discusso di alloggi, "fuga dei cervelli" e riconoscimento dei titoli di studio.

"Oltre a rafforzare il ruolo dell'Alto Adige nell'ambito del lavoro, la sfida riguardante il tema degli alloggi è un passaggio rilevante, di cui siamo consapevoli e che affronteremo attivamente nei prossimi anni", ha sottolineato Kompatscher spiegando, riferisce una nota, "come sia già stato definito il quadro giuridico per alcune misure, come ad esempio quello dell'alloggio a prezzo fisso". Kompatscher ha poi ricordato anche, prosegue la nota, "come siano stati compiuti altri passi in avanti, citando l'estensione delle residenze per studenti, il rafforzamento dell'edilizia cooperativa e l'espansione degli alloggi per la popolazione locale, attraverso specifiche convenzioni".

I rappresentanti dell'associazione, guidati dal presidente Alexander von Walther, hanno confermato che "è urgente adottare misure anche per arginare o prevenire la 'fuga di cervelli' dall'Alto Adige" ed hanno proposto di istituire un tavolo permanente al quale i gruppi di interesse e decisori politici possano lavorare su misure e soluzioni proposte. 













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