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Garda, allarme siccità. «A febbraio a piedi sull’Isola dei conigli, perché?»

La provocazione di Extinction Rebellion sulla passerella diventata luogo di selfie e simbolo dell’emergenza climatica



LAGO DI GARDA. «Ti sei chiesto perché a febbraio puoi andare a piedi all’isola dei conigli?». L’isola è diventata il posto dei selfie sul lago di Garda, l’istmo diventato passerella e simbolo della crisi climatica.

La domanda l’hanno scritta a pennarello su un cartello di cartone due attiviste di Extinction Rebellion Italia, sedute sulla passerella riemersa delle acque.

«L’isola di San Biagio, conosciuta anche come Isola dei Conigli – scrive in un post il movimento –  è un isolotto nel lago di  Garda che dista circa 200 metri dalla terraferma, raggiungibile con una passeggiata abbastanza famosa durante il periodo estivo, durante il quale il livello dell’acqua normalmente si abbassa. Quest’anno invece l’isolotto è raggiungibile a piedi dalla terraferma già a febbraio in quanto il lago di Garda è in secca a causa della grave mancanza di precipitazioni determinata dall’ emergenza climatica».

«Non era mai successo, almeno negli ultimi 30 anni, che in inverno si registrasse un livello dell’acqua così basso, di oltre 50-60 centimetri inferiore alla media stagionale. La situazione è talmente preoccupante che l’Arpa Lombardia ha stimato un calo delle riserve idriche per la regione del 44%. Una situazione preoccupante, della quale forse non tutti i pellegrini che si recano in questi giorni sull’isola hanno coscienza. Così le due ragazze hanno inscenato un’azione di sensibilizzazione».

Due giorni fa un analogo allarme è stato lanciato da Legambiente al governo: neve dimezzata sulle Alpi, fiumi e laghi (Garda in primis) in secca.

Scrive Sara: «Ieri io e un’altra attivista, Alice, abbiamo fatto un’azione per sensibilizzare le persone sul tema della siccità e della crisi climatica. Forse avrete sentito il caso dell’Isola del Conigli al Lago di Garda, dove tantissime persone ci stanno andando perché se n’è parlato in tutti i Tg. Peccato che, come al solito, sia diventata una questione turistica e in pochi si fanno domande sulla gravità della situazione“.

 













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