Giornata contro l’omofobia, la Provincia di Bolzano e la campagna “blocca l’odio, condividi il rispetto”
Kompatscher ha incontrato i rappresentanti di Centaurus Arcigay. Buoni risultati dal progetto Casa Rainbow
BOLZANO. Domani, martedì 17 maggio, si celebrerà la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bi- e la transfobia. Nell'ambito della sua adesione alla rete RE.A.DY, la Provincia di Bolzano è coinvolta nella campagna contro l'odio online #nohatespeech, insieme alla Commissione per le pari opportunità, le Comunità comprensoriali Wipptal, Val Venosta, Valle Isarco e Val Pusteria, nonché i Comuni di Ora, Bolzano, Bressanone, Brunico, Appiano, Caldaro, Cortaccia, Magrà, Merano, Montagna, Egna, Trodena, Vipiteno, Fortezza, Naz-Sciaves, Varna ed Ultimo.
Con il motto "Blocca l'odio, condividi il rispetto", la rete vuole sensibilizzare la popolazione nei confronti di un maggiore rispetto nei confronti di tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere. La campagna, che utilizzerà tra l'altro alcuni manifesti, ha lo scopo di promuovere l'interazione reciproca senza odio e fa parte della campagna provinciale "Il digitale è reale". La Provincia fa parte dal 2019 della rete antidiscriminazione RE.A.DY., dove Province, Regioni e Comuni si mettono in rete per agire contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. In Alto Adige, oltre alla Provincia, fanno parte della rete altre 22 partner. "La nostra rete è responsabile del fatto che supportiamo pubblicamente un'interazione equa e rispettosa che inizia con una comunicazione priva di odio ed attraversa tutti i settori della vita", sottolinea la rappresentante della Provincia in seno alla rete RE.A.DY Judith Notdurfter.
In un incontro con il presidente della Provincia Arno Kompatscher, organizzato lunedì 16 maggio, Arianna Miriam Fiumefreddo e Andreas Unterkircher, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione Centaurus Arcigay, hanno illustrato le sfide attuali, che spaziano dal bullismo nelle scuole e dall'abuso verbale sino all'assistenza sanitaria, alla discriminazione sul posto di lavoro ed a situazioni svantaggiate nella vita quotidiana. Il progetto "Casa Rainbow House", che offre alle persone LGBTQIA+ vulnerabili una casa sicura, sta dando frutti positivi. Durante la conversazione, il presidente Kompatscher ha sottolineato il prezioso lavoro di informazione svolto dalla rete antidiscriminazione.