IL CASO

Giovane capriolo muore infilzato sulla palizzata privata 

Moena, i proprietari di Malga Roncac hanno dato l’allarme. Carcassa rimossa dai forestali. “Sotto la lente” la recinzione 


di Gilberto Bonani


MOENA. Lunga e dolorosa è stata la morte di un giovane capriolo (un anno di età, 17 chili di peso) rimasto incastrato per ore in una palizzata nella zona di Roncac. L’ungulato, durante la notte, aveva tentato di superare l’ostacolo insieme ad altri animali, ma il salto non è riuscito. Probabilmente la neve, resa più morbida dal rialzo termico, ha ceduto sotto le zampe e l’animale si è trovato prigioniero tra un’asse di legno e l’altra. Inutili i suoi lunghi sforzi (testimoniati dalle ferite sul ventre) di liberarsi dalla palizzata in legno.

A dare l’allarme, nelle prime ore del mattino, i proprietari della vicina Malga Roncac, insospettiti dalla presenza di alcuni caprioli fermi accanto al compagno prigioniero, ulteriore testimonianza dell’esistenza di forme di aiuto e sostegno anche tra animali. La presenza umana li ha fatti dileguare nel bosco, mentre è apparsa chiara la causa della crudele morte del giovane capriolo.

Immediatamente sono stati avvertiti i custodi forestali che hanno provveduto a rimuovere la carcassa del povero animale e registrare l’accaduto. Ma non solo.

Sotto osservazione ora la lunga recinzione composta da assi verticali di circa 1 metro e 20 centimetri di altezza che separa una proprietà dall’altra. Il regolamento comunale infatti non prevede recinzioni in zona agricola. E’ però consentita la protezione di manufatti e degli edifici esistenti con staccionate non verticali ma a siepe con unico traverso orizzontale.













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