tentato omicidio

Il marito della donna accoltellata: «Mio genero voleva portare via i bambini»

Robert Auer: «Dopo l’aggressione non ci ha chiamati. Gli avevo proposto di venire a Bolzano, ha sempre rifiutato. Voleva stare in Germania con i bambini». L’uomo è ricercato in Italia e all’estero



BOLZANO.  "L'obiettivo dell'aggressore era chiaro: puntava ai tre bambini che erano da soli in casa". Non ha dubbi Robert Auer, il marito di Waltraud Kranebitter, la fisioterapista 62enne aggredita nella cantina della sua abitazione a Bolzano e ritrovata, la notte fra martedì e mercoledì, con un taglio alla gola ed un versamento cerebrale.

Auer, consigliere Svp della circoscrizione Centro, era a cena a casa della sorella insieme alla figlia. A casa era rimasta la moglie con i tre nipotini che dormivano quando la donna è scesa in cantina perché la corrente era saltata, per l'ennesima volta in pochi giorni. "Mia moglie è scesa nel seminterrato per ripristinare la corrente - ha raccontato Auer al nostro giornale - immagino pensasse di metterci pochi secondi e perciò ha lasciato la porta di casa aperta". Le urla della donna sono state sentite da un vicino che ha allertato i soccorsi. I bambini hanno continuato a dormire. "I più piccoli ovviamente non sanno niente di quello che è successo - prosegue il racconto di Auer - Mentre al più grande (che ha sei anni, ndr) abbiamo spiegato con delicatezza che qualcuno aveva fatto male alla nonna. È un bambino intelligente e ha capito".

Sulle condizioni della moglie, Auer è ottimista. "Si riprenderà - ha detto ancora all’Alto Adige - perché è una donna caratterialmente molto forte, lo è sempre stata. Fortunatamente le sue condizioni non sono peggiorate rispetto al primo giorno. Ora stanno eseguendo tutti i controlli, per scongiurare danni a livello cerebrale. I medici ci hanno detto che tra 48 ore ne sapremo di più".

Del genero, che si stava separando dalla figlia, Auer non ha notizie. Dopo l'aggressione non si è fatto vivo. "Non ci ha detto niente dopo quello che è successo a Waltraud e noi non lo abbiamo chiamato. È compito degli inquirenti - ha spiegato Auer - Siamo ancora sotto shock, ma stiamo collaborando con le forze dell'ordine affinché riescano a trovare il colpevole. Chi compie questi gesti prima o poi incappa nell'errore".













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