L'INTERVENTO

Il ministro Boccia a Bolzano: "Il 18 maggio è vicino, l'Italia vuole fare passi avanti non indietro"

Dopo l'incontro con il presidente della Giunta provinciale, il ministro degli affari regionali Francesco Boccia conferma la linea del Governo



BOLZANO. Il ministro agli affari regionali Francesco Boccia, oggi a Bolzano per confrontarsi con il presidente della giunta provinciale di Bolzano, Arno Kompatscher, ha confermato quelle che sono le indicazioni del Governo in merito alla fase 2, e dunque di concedere maggiore libertà ai vari territori a partire dal prossimo 18 maggio e non prima. 

Ecco l'intervento di Francesco Boccia sull'argomento: "Confronto franco anche quest'oggi. Penso che la franchezza abbia sempre contraddistinto il rapporto tra il Governo e la Provincia Autonoma di Bolzano. Abbiamo affrontato i punti che abbiamo di fronte per l'uscita graduale e definitiva dall'emergenza. Nessuno avrebbe immaginato una situazione del genere e non possiamo permetterci di tornare indietro: il Governo ha stanziato subito un miliardo e 775 milioni totalmente nella disponibilità dei territori per l'emergenza Covid-19. Risorse aggiuntive al miliardo e mezzo già stanziato. Risorse che hanno evitato che il Covid devastasse i territori.

Proprio per questo abbiamo ripetuto le tappe e ripassato assieme la collaborazione avuta in questi mesi, pensando a quello che ci vuole per tornare nella nuova normalità: il 18 maggio il momento in cui le differenziazioni territoriali potranno far intraprendere percorsi differenti.

E' evidente che il Trentino Alto Adige è diverso da Lombardia, e Bolzano da Trento. Ma siamo intervenuti fino ad ora rispettando la Costituzione. La priorità è stata salvare le vite.

Ora tocca salvare il lavoro e l'economia. Abbiamo inviato materiale, ventilatori, mascherine, e lo abbiamo fatto perché era nostro compito intervenire. Oggi sono arrivato con un volo della Guardia di finanza. Hanno viaggiato con me dieci medici volontari, che si sommano ad infermieri e operatori sanitari che hanno lasciato le loro famiglie e raggiunto le zone più critiche d'Italia. Qui sono arrivati 40 volontari, a Trento 46. Se partono ancora vuol dire che siamo in condizioni critiche.

L'emergenza non è finita. Finirà quando ci sarà il vaccino. Tutti noi vorremmo sederci in un bar, abbracciarci, incontrare i nostri amici, ma purtroppo non possiamo ancora farlo.

La prudenza che rivendico ci ha messo in sicurezza, il sacrificio è stato fatto da tutti e noi ora non dobbiamo vanificarlo.

Abbiamo analizzato con Kompatscher i 284 decessi avvenuti in Alto Adige: sono persone, non numeri. La provincia autonoma di Bolzano è oggi in controllo e sicurezza, ma è sempre a rischio.

E' necessario mettere in sicurezza tutti, ed è questione di giorni non di mesi. Il 18 maggio è vicino. Già la prossima settimana guarderemo insieme i dati, alzeremo la testa e indicheremo le linee guida per i lavoratori che sono fermi, così come abbiamo fatto per industria, cantieri, edilizia.

Quei lavoratori che oggi sono partiti è perché gli italiani sono stati rigorosi e responsabili. La prudenza, virtù madre, alla fine è stata opportuna e saggia.

L'Italia non è mai tornata indietro, ma ha sempre fatto passi in avanti. Vogliamo riaprire e farlo in sicurezza. Io spero che per bar e ristoranti si possa fare lo stesso lavoro che si è fatto con gli altri settori.

Quando c'è certificazione e rigore si tornerà ad una nuova normalità". 

In serata il governatore Kompatscher ha ribadito la sua linea: "Il Ministro non è favorevole a iniziative regionali che anticipino la ripartenza a prima del 18 maggio. Ha preso tuttavia atto che l'Alto Adige seguirà la via della propria legge provinciale".













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