Sistema informatico

Il software Asl viola la privacy, multa da 75 mila euro

Una dottoressa avrebbe avuto accesso ai risultati delle analisi dell’ex marito



BOLZANO. Il sistema informatico "Ikis" (Internal Clinical Information System) utilizzato nei Comprensori sanitari di Brunico e Bressanone - sia negli ospedali che negli ambulatori dei medici di famiglia - non rispetta le regole della privacy. Per questo il Garante ha sanzionato l'Asl con una multa da 75 mila euro.

Da mesi l'Azienda lavora all'introduzione nei sette ospedali di un unico sistema paziente-centrico, l'Ngh (Next-Generation-HIS) ma deve contrastare le proteste dei medici, perché il software crea problemi pratici nel momento in cui si devono vedere referti, risultati di laboratorio. L'assessore alla Sanità Hubert Messner ha ricordato più volte agli addetti ai lavori che la via è una sola e va verso Ngh anche perché Ikis in troppi casi viola la privacy dei cittadini. Ed appunto per questo (come riporta "Salto"), il Garante ha multato l'Asl.

Alla base della sanzione ci sarebbe più di una denuncia proprio al Garante. Secondo le accuse, l'Azienda avrebbe consentito a persone non autorizzate di visionare le cartelle cliniche di singoli pazienti. Una dottoressa - per esempio avrebbe avuto accesso - attraverso Ikis - ai risultati degli esami di laboratorio dell'ex marito che non era in cura da lei.

Messner di recente in una risposta ad un'interrogazione del Team K ha detto che la dismissione del sistema Ikis non avverrà dal 1° maggio ed è legata all'introduzione di Ngh, attualmente ancora in fase di perfezionamento.

L'Asl sostiene che la funzione di Ikis viene svolta dal Fascicolo sanitario elettronico (Fse), nel quale si depositano una buona parte dei referti, gli esami di laboratorio e gli esami radiologici ma solo una parte ancora limitata di visite specialistiche e lettere di dimissione. Il problema è che il "Fascicolo" - dicono tanti medici di famiglia - per come si integra nei programmi, offre un servizio assolutamente insufficiente, i referti delle visite specialistiche e le lettere di ricovero e dimissione non vengono denominate e quindi la ricerca è alla cieca, i risultati di laboratorio non si integrano nei programmi ma devono essere prima scaricati, poi stampati ed infine inseriti manualmente e poi i medici non ricevono nessuna segnalazione dell'arrivo di nuovi referti. Lavorare così - spiegano i diretti interessati -è quasi impossibile.













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