Religione

Il vescovo Muser: “Il percorso sinodale continua”

La Chiesa altoatesina fa il punto sul cammino avviato 10 anni fa: “Sono state fatte molte cose, ma c’è ancora tanto in sospeso”



BOLZANO. "Non ci ritroviamo per chiudere un cammino. Il sinodo è finito, ma il percorso sinodale continua". Lo ha detto il vescovo di Bolzano Bressanone, Ivo Muser, intervendo all'incontro promosso, a dieci anni esatti dall'avvio del secondo sinodo diocesano (il 30 novembre 2013), dalla Chiesa altoatesina per fare il punto del cammino intrapreso, riflettendo in particolare sulle misure attuate e sui cantieri ancora aperti.

L'incontro si è tenuto all'Accademia Cusano a Bressanone dove, dieci anni fa, con il motto "Sulla Tua Parola… con gioia e speranza", è stato aperto il percorso di rinnovamento della Chiesa locale attraverso un lavoro di comunità. Vi avevano partecipato circa 5.000 persone negli incontri aperti e 259 membri sinodali ripartiti in dodici commissioni. Per valorizzare l'impegno di tutte queste persone e rilanciare lo spirito sinodale, la Diocesi ha celebrato l'anniversario del decennale con uno sguardo retrospettivo su quanto avviato e attuato ma anche una riflessione sui cantieri ancora aperti.

Una sintesi affidata a Reinhard Demetz, direttore dell'Ufficio pastorale e dieci anni fa segretario del Sinodo: "Continuiamo su questa strada, vogliamo mettere in atto ciò che è già stato deciso, proseguire nello stile della sinodalità e compiere insieme la nostra missione come Chiesa."

Dalla conclusione del sinodo, nel dicembre 2015, sono state attuate alcune misure come la riforma della curia che ha superato la divisione linguistica degli uffici, il nuovo percorso della cresima, la riorganizzazione delle unità pastorali e il lavoro dei team pastorali nelle parrocchie. Il gruppo di lavoro per la parità di genere e quello su fede e omosessualità sono ora attivi anche in attuazione delle corrispondenti risoluzioni del Sinodo. Tuttavia, Demetz ha ricordato che ci sono ancora molte cose in sospeso: "Misure importanti che comportano l'impiego di più personale o la creazione di nuovi posti di lavoro, con l'obbligo di fare i conti con i relativi finanziamenti". Il vescovo ha invitato "a non sminuire quanto abbiamo cercato di fare assieme: non abbiamo cambiato il mondo, ma come chiesa locale ci siamo messi in discussione e proseguiamo nel nostro cammino". 













Altre notizie

Il trasporto scolari

Bus disabili, monito di Lebenshilfe: «Un pasticcio da non ripetere»

Presidente e direttore dell’associazione: «Mai più cambio concessionari a metà anno scolastico». L’ultimatum dell’assessore Achammer: «La situazione va risolta subito. A fine settimana trarremo le conclusioni

LA SOCIETA'. Adlatus: «Siamo in grado di fornire ancora il servizio. Molti di questi bambini sono cresciuti vicini al nostro cuore»

LO STALLO. Niente accordo: la preoccupazione dei sindacati

IL CAMBIO DI OPERATORE. Disabili e scuolabus, protesta per i disagi: «I nostri figli non sono pacchi»


Davide Pasquali

Attualità