IL CASO

Inchiesta sugli scaldacollo, Widmann: «Accuse infondate»

Questa mattina la perquisizione dei Nas in Provincia



BOLZANO. «Sono convinto che il pubblico ministero avrebbe dovuto capire immediatamente, con un'indagine approfondita, che non c'è nulla alla base di questa accusa. Piuttosto, che ormai è una misura con un "carattere di modello" a livello europeo».

Commenta così l'assessore altoatesino Thomas Widmann l'acquisizione questa mattina da parte del Nas di documentazione in riferimento all'acquisto della Provincia di Bolzano di scaldacollo durante l'emergenza coronavirus.

Secondo Widmann, «si sarebbe potuto evitare che, oltre al sistema giudiziario già in gran parte bloccato, Ìassessorato alla sanità, che è sotto estrema pressione, viene ostacolata nel suo lavoro. Sono sicuro che si dimostrerà che non è stato necessario».

«Tuttavia, lo sforzo con cui viene condotta l'indagine è piuttosto strana e per i dipendenti dell'assessorato è assolutamente spaventoso (più di una dozzina di uomini, mezzo esercito è stato radunato). Purtroppo, ho dovuto fare questa esperienza con le autorità statali diverse volte in passato. Quasi nessun aiuto quando serve, difficoltà burocratiche quando si cercano soluzioni rapide e poi si viene messi alla gogna. Lo sforzo sarà - come vedremo presto - vano. Sarebbe meglio utilizzarlo altrove», conclude Widmann. 













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