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Incidenti in montagna, nel 2020 record di soccorsi in estate

Il bilancio del Soccorso Alpino dell’Alto Adige: 1229 missioni (471 con l’elicottero), 31 le vittime

LE IMMAGINI. Dagli escursionisti agli alpinisti ai biker, ecco le foto dei soccorsi

 



BOLZANO. Il 2020 segna un record di interventi estivi per il Soccorso Alpino e Speleologico Alto Adige C.N.S.A.S. In totale sono state compiute 1.229 missioni, di cui 1.158 in terreno impervio, con l'impiego di 3.654 soccorritori, pari a 2.034,5 giornate, sfiorando le 8.000 ore totali di impiego.

Un anno di attività del soccorso alpino

Sono state 31 persone, purtroppo, le vittime in montagna. Nell'analisi delle attività che hanno generato le chiamate di soccorso alpino durante il 2020, il primo posto è saldamente occupato dall'escursionismo, con 437 casi (36,0%), che distanzia di parecchio lo sci alpino, la mountain bike (8,2%), l'alpinismo, che registra 35 infortunati (3%), seguito da altre voci numericamente meno importanti.

Simile contesto lo si riscontra anche nelle cause, dove cadute e/o scivolate, su tutti i terreni, occupano la testa della classifica con 637 casi (52,5%), seguite dalla voce malore con 124 infortunati (10%). Al terzo posto l'"incapacità" (16,3%), che comprende fra l'altro situazioni quali: perdita di orientamento, sfinimento, ritardo.

Le persone soccorse sono state 1.214 di cui 267 illesi (22 %), 725 feriti leggeri (60%), 164 feriti gravi (13,5%), 19 feriti in imminente pericolo di vita (1,5%), 31 deceduti (2,5%) e 8 dispersi (0,5%). L'impiego del mezzo aereo è stato ancora una volta fondamentale, effettuato soprattutto con gli elicotteri operanti nelle basi operative di Bolzano/Pelikan1, Bressanone/Pelikan2, Lasa/Pelikan3 e Pontives/Aiut Alpin Dolomites, protagonisti di 471 interventi di soccorso alpino contro le 744 missioni senza bisogno dell'elicottero. 













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