l'intervista

Kompatscher: «Su diritti civili e sociali non un passo indietro. E gli alleati lo sanno»

Il presidente: «Con i partiti i paletti sui temi sono stati posti dall’inizio». Le trattative: «La Svp è il traino, siamo in 13. Casa, salute, nel programma c’è molto da fare»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Anche il 23 dicembre centinaia di persone in corteo per protestare contro l'alleanza di destra. E poi migliaia di firme sotto gli appelli delle donne, dei professori universitari, degli scienziati e degli intellettuali. La chiusura del programma della coalizione tra Svp, Fratelli d'Italia, Lega, Freiheitlichen e Civica slitterà di qualche giorno, ma è difficile immaginare colpi di scena sulla prossima maggioranza provinciale. «Non sarà un problema concludere il lavoro dopo Natale. L'importante è arrivare al voto sulla giunta nella settimana del 15 gennaio», riferisce il presidente Arno Kompatscher. Che torna a difendere le trattative e nega che si tratti di una svolta a destra: «La Svp, partito di centro, sta lavorando "anche" con formazioni di destra. Non dimentichiamo che c'è anche la Civica». Lo abbiamo sentito.

Il lavoro sul programma si sta dilungando per contrasti sui temi più delicati?

Non siamo in ritardo. L'obiettivo, come detto, è la metà di gennaio per l'approvazione della giunta in consiglio provinciale. In linea con le altre legislature.

Dopo l'alleanza con la Lega del 2018, vi siete spinti ancora più a destra con FdI e Freiheitlichen. Non si erano mai viste proteste così forti e articolate.

Chi scende in piazza per valori come una società aperta e pluralista difende le mie stesse visioni. Ma non solo mie, anche della maggioranza dei cittadini. Non li vedo come avversari, è bello che ci sia un dibattito cosi aperto.

Politica ambientale, diritti civili, conquiste delle donne, concezione della famiglia, pluralismo, europeismo...Le petizioni e i cortei esprimono il timore di un passo indietro su questo e altro nella nuova legislatura.

Un momento. Su questo intendo essere il garante. E non sono da solo, perché ho al mio fianco tutta la Svp. Stiamo trattando "anche" con partiti della destra, italiana e sudtirolese, ma non siamo andati a destra. E saremo molto attenti a non tradire i nostri valori.

Lei rassicura da molti giorni, ma la preoccupazione resta.

È legittimo. Ma negli ultimi dieci anni certi valori non sono stati messi in discussione né con il centrosinistra a Palazzo Widman né con la Lega. Anzi direi che abbiamo fatto passi avanti.

Freiheitlichen e Fratelli d'Italia battono molto sulla difesa della famiglia tradizionale, sono piovute interrogazioni contro i finanziamenti a progetti di Centaurus-Arcigay. E poi c'è lo scetticismo sul cambiamento climatico. Tutto questo in qualche modo entrerà nel programma?

Appunto, ai critici dico: aspettate il programma di coalizione. Le trattative sono a trazione Svp, perché noi siamo in 13 consiglieri e gli altri partiti della trattativa sono meno della metà, 6 in tutto. Sicuramente faranno presente le loro istanze, ma sono sicuro che avremo un programma che non metterà affatto in discussione i valori, i diritti civili, le conquiste politiche, sociali e culturali.

I vostri alleati rinunceranno ai temi più identitari per governare?

Non direi che si accontenteranno, guardo alla situazione sotto un altro punto di vista: tutti noi parliamo del problema della casa, della sicurezza, della necessità di valorizzare la medicina del territorio, per citare solo alcuni esempi. C'è molto lavoro da fare, al di là delle ideologie. Anche se sul tema sicurezza c'è qualcosa che dobbiamo tenere presente.

Che cosa?

Che è una competenza statale.

Perché gli alleati dovrebbero abdicare a temi che sono diventati una bandiera? Come Svp non siete più autosufficienti.

Siamo numericamente in maggioranza. Come forza di centro su alcuni temi diciamo "non ci saranno sbandamenti". Intendo su autonomia, pluralismo, diritti civili, diversità. Lo abbiamo messo in chiaro dall'inizio, nel primo giro di incontri, e si sono dichiarati interessati a sedersi al tavolo delle trattative. I paletti sono stati fissati da subito. Insomma, si leggano le misure di questi dieci anni, perché dovrei mollare sul piano clima o sulla Rete ready (la rete delle amministrazioni locali contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere)?

Alla fine per la Svp è meglio governare con la destra italiana e tedesca, piuttosto che con Pd, Verdi o TeamK? Anche per il progressista Kompatscher?

Ci sono state le elezioni e il comportamento poco affidabile del Team K. Non ho dubbi che Köllensperger si sarebbe sfilato alla prima manifestazione di protesta. Qualcosa avevo provato a fare...E poi c'è il tema dell'interlocuzione con il governo Meloni sulla revisione dello Statuto. Ma non datemi dell'opportunista. Vogliamo arrivare a certi risultati, senza derogare sui principi.

Prevederete un assessorato o una delega specifica alla sicurezza?

Intanto chiudiamo il programma, poi passeremo alla suddivisione delle competenze.

Sarà una giunta a 11 con due assessori italiani?

Ne parleremo dopo.













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