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"L'Alto Adige si vaccina": obiettivo 100mila dosi in tre giorni

L'11 e 12 dicembre saranno a disposizione 39 centri vaccinali, il 10 dicembre 50 farmacie: ancora 150 mila altoatesini non immunizzati. Sarà utilizzato prevalentemente Moderna (foto DLife)



BOLZANO. Nell'ambito di "L'Alto Adige si vaccina", nel fine settimana dal 10 al 12 dicembre vi sarà un'offerta vaccinale aggiuntiva in un totale di 39 centri vaccinali gestiti dall'Azienda sanitaria altoatesina e dai Comuni. Circa 100.000 dosi di vaccino sono a disposizione di tutti i cittadini interessati.

Sabato 11 e domenica 12 dicembre si svolgeranno le vaccinazioni nei centri vaccinali, mentre venerdì 10 dicembre prenderanno parte alla campagna circa 50 farmacie altoatesine. L'attività vaccinale nel corso dei tre giorni si svolgerà dalle ore 8 alle 20, utilizzando prevalentemente il vaccino "Moderna", che è scientificamente raccomandato per la sua efficacia come vaccino di richiamo.

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Nell'ambito di "L'Alto Adige si vaccina", nel fine settimana dal 10 al 12 dicembre vi sarà un'offerta vaccinale aggiuntiva in un totale di 39 centri vaccinali gestiti dall'Azienda sanitaria altoatesina e dai Comuni. Circa 100.000 dosi di vaccino sono a disposizione di tutti i cittadini interessati.

Sabato 11 e domenica 12 dicembre le vaccinazioni nel corso della mattinata (dalle 8,00 alle 14,00) sono possibili solo su prenotazione. La popolazione è invitata a prenotare se possibile online, anche per ridurre i tempi di attesa. Le prenotazioni possono essere effettuate online tramite il portale di prenotazione Sanibook da questo sabato 4 dicembre a mezzanotte o telefonicamente allo 0471 100 999 (sabato 4 dicembre e domenica 5 dicembre dalle 10.00 alle 16.00 e nei giorni feriali dalle 8.00 alle 16.00 ). Nei pomeriggi dell'11 e 12 dicembre sarà offerto l'accesso libero alle vaccinazioni senza preavviso nei centri vaccinali a partire dalle ore 14,00.

"Ci auguriamo che la popolazione approfitti dell'offerta in gran numero e la utilizzi come un'opportunità per una rapida opzione di vaccinazione", ha affermato il coordinatore del progetto Patrick Franzoni. L'assessore alla salute Thomas Widmann ha sottolineato il potenziale di infettività presente in Alto Adige: circa 170.000 altoatesini sono stati vaccinati da oltre 5 mesi e quindi hanno una protezione vaccinale inferiore. Inoltre, 150.000 persone sono ancora completamente prive di copertura vaccinale. "Nessuno può nascondersi dal virus, prima o poi ognuno di noi entrerà in contatto con il Coronavirus, molto probabilmente nel corso di questo inverno. Ma possiamo decidere se vogliamo affrontare il virus con o senza la protezione vaccinale. La campagna dovrebbe consentire a tutti di essere vaccinati “il prima possibile, non solo tra alcuni mesi", ha aggiunto Widmann.

La realizzazione di una campagna così ampia, ha sottolineato l'assessore competente per la Protezione Civile, Arnold Schuler, è soprattutto una sfida organizzativa: bisogna calcolare il numero dei luoghi in cui effettuare la vaccinazione, il personale necessario e bisogna anche determinare chi deve assumere quale compito. È stato costituito nuovamente un gruppo direttivo in cui sono rappresentate tutte le organizzazioni per poter discutere in anticipo le decisioni e trasmettere le informazioni necessarie. Tuttavia, è indispensabile anche l'aiuto di molte persone per organizzare e coordinare le procedure di vaccinazione in loco. Anche questa volta, oltre al personale dell'Azienda sanitaria e dei Comuni saranno coinvolti anche i membri delle organizzazioni di volontariato, come la Croce Bianca e la Croce Rossa, nonché i Vigili del fuoco volontari. L'assessore Schuler ha espresso anticipatamente il proprio ringraziamento "per la buona collaborazione e per la disponibilità ad essere in servizio a beneficio della popolazione altoatesina nel fine settimana".

Anche i Comuni, senza eccezioni, sostengono la campagna, ha sottolineato il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer. "Il nostro compito è convincere i cittadini della necessità della vaccinazione. Perché la vaccinazione è attualmente la via d'uscita più efficace dalla pandemia" ha concluso. 













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