ANIMALI

L'appello: non abbandonate i cani d’estate al sole sul balcone

Lorenzo Croce (presidente Aidaa) auspica che il governo inserisca la pratica tra i reati di maltrattamento con un’integrazione all’articolo 544 del codice penale



BOLZANO. In Italia abbiamo oltre 500.000 cani tenuti alla catena e almeno altri 700.000 che vivono quasi sempre sui balconi, spesso stretti. Con l’arrivo dell’estate si moltiplicano poi le segnalazioni di poveri quattrozampe lasciati sotto al sole sui balconi anche a 40 gradi e senza alcun riparo se non a volte delle tende che anziché produrre ombra aumentano la calura percepita. A questi si uniscono almeno altri 300.000 cani tenuti chiusi in gabbie o piccoli recinti sotto il sole, pratica questa avvezza soprattutto ai cacciatori. Si tratta di situazioni note a tutti, che da anni le associazioni animaliste, ma in alcuni casi anche le stesse organizzazioni dei cacciatori hanno denunciato. Ovviamente specialmente la presenza dei cani sui balconi, oltre a provocare il disagio fortissimo a questi animali (a volte lasciati anche per giorni senza acqua ne cibo) arrivando in alcuni casi a provocarne malori e anche la morte, crea disagi anche agli inquilini del palazzo che spesso si rivolgono (spesso senza ottenere risposte concrete) alle forze dell’ordine per cercare di trovare soluzioni per loro e per i cani.

L’associazione italiana difesa animali ed ambiente- AIDAA - per bocca del suo presidente Lorenzo Croce auspica che il governo trovi il coraggio di affrontare la questione in maniera definitiva dichiarando illegittimo tenere i cani alla catena ed anche sui balconi nelle ore di maggiore caldo e per oltre cinque ore consecutive inserendo queste pratiche tra i reati di maltrattamento con una semplice integrazione all’articolo 544 del codice penale (maltrattamento di animali) e che questi reati vengano perseguiti penalmente.













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