le trattative

L’Avvocatura dello Stato dà il via libera al secondo assessore italiano

Stroncato il parere dell’Ufficio legislativo e legale del consiglio provinciale. FdI e Lega: «era un dovere chiarire la questione della rappresentanza. Kompatscher non contrario a priori ad un allargamento dell’esecutivo. 


Maurizio Dallago


BOLZANO. Colpo di scena: l’Avvocatura dello Stato dà il via libera al secondo assessore italiano in una giunta ad undici, stroncando il parere della presidenza del consiglio provinciale. Un responso giuridico che apre a nuovi scenari politici, ovvero la possibilità che il prossimo esecutivo altoatesino sia composto da 11 membri, per venire incontro alla richiesta del centrodestra italiano di avere due esponenti in giunta. Un’eventualità che non viene gettata alle ortiche dal governatore Arno Kompatscher. «Si deciderà nei colloqui tra i partiti, prima parleremo di contenuti e programmi, quindi delle persone che faranno parte della prossima giunta e della grandezza di quest’ultima», così il presidente della Provincia.

Intanto esultano Fratelli d’Italia e Lega-Uniti. Dopodomani 2 dicembre, alle 10 del mattino, direttivo allargato della Stella alpina per decidere con chi proseguire le trattative. L’ipotesi più probabile è quella di andare avanti nella seconda tornata su due strade: quella più gettonata che porterebbe ad una maggioranza formata da Svp, FdI, Lega-Uniti e Freiheitlichen con La civica a sostegno per puntellare la coalizione ed una seconda via più centrista, composta da Svp, Team K e La Civica, allargata al Pd.
Intanto già ieri il consigliere provinciale Christian Bianchi ha fatto capire nelle sue parole che oggi annuncerà la scelta di dimettersi da sindaco di Laives.

Il parere dell’Avvocatura
«Esaminato il suddetto parere lo scrivente, (l’Avvocatura dello Stato di Trento, ndr) non può non esprimere notevoli perplessità in ordine alla correttezza del percorso ermeneutico che in esso si rinviene». Così si legge nel parere - 3 pagine - dell’Avvocatura dello Stato di Trento, richiesto dalla presidenza del consiglio provinciale. Il pronunciamento dell’Avvocatura ruota intorno all’interpretazione e all’applicazione degli articoli 50 dello Statuto d'autonomia e 67 della legge provinciale n. 14/2017 (Disposizioni sull’elezione del consiglio provinciale, del presidente della Provincia e sulla composizione ed elezione della giunta provinciale). Interpretazione che differisce da quella su cui si basava il parere dell’Ufficio affari legislativi e legali del consiglio provinciale che, calcolando la consistenza su 34 consiglieri (tolto quello ladino), anziché su 35, escludeva il secondo assessore per il gruppo linguistico italiano nel caso di una giunta a undici.

Le due norme, scrivono gli avvocati dello Stato, Dario Bellisario e Guido Denicolò, «fanno univoco riferimento alla consistenza dei gruppi linguistici “nel consiglio provinciale”, inteso - evidentemente - come consesso collegiale». Secondo l’Avvocatura, quindi, «non appare condivisibile - per la sua carente copertura nell’inequivoco testo normativo - la metodologia adottata nell’esaminato parere (dell’Ufficio legislativo e legale del consiglio provinciale, ndr) che, secondo quanto vi si legge, fa perno sul “rapporto del gruppo linguistico tedesco nei confronti del gruppo linguistico italiano”».

Nei giorni scorsi a fianco del parere del consiglio provinciale, erano stati resi pubblici anche quelli dell’avvocato Eleonora Maines (richiesto da Christian Bianchi) e quello degli avvocati Igor Janes e Roberto Nania voluti da Marco Galateo (FdI) che in pratica arrivavano alla stessa conclusione cui è giunta l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento. «Non è la vittoria della comunità di lingua italiana o dei partiti italiani di centrodestra: è l’affermazione del diritto e dei diritti sull’arbitrio di chi, per opportunità, consuetudine o arroganza, ha sempre pensato di poter interpretare le leggi a proprio uso e consumo», sostiene al riguardo l’avvocato Luca Crisafulli.

Le trattative di giunta
Sabato prossimo la Svp, nella riunione del direttivo allargato deciderà con chi proseguire le trattative per il prossimo esecutivo provinciale. «Non sono contrario a priori ad un aumento del numero dei componenti della giunta provinciale, tanto che in passato c’è stato il dibattito sul fatto che gli assessori avessero troppe competenze e non riuscissero a seguirle tutte ed in Trentino si pensa ad allargare la giunta», così Kompatscher ieri a Rai Südtirol. «Ora ci sono tutte le condizioni per ripartire in maniera decisa e determinata al fine della formazione di una giunta veramente rappresentativa di tutti e tre i gruppi linguistici», spiega Bianchi.

E Galateo: «Era un dovere chiarire la questione della rappresentanza anche per le giunta del futuro, adesso vediamo se a livello programmatico c’è la possibilità di una collaborazione con la Svp». «Per l’equa rappresentanza dei gruppi linguistici è giusto così, per noi resta difficile una collaborazione col centrodestra italiano, soprattutto a livello programmatico. Ci dispiace, poi che sul caso Zerzer nessuno intervenga per attaccare Kompatscher, nell’attesa di essere “graziati” dal partito di raccolta nelle trattative di giunta», sottolinea il leader del Team K, Paul Köllensperger.

La maggioranza più probabile per la prossima giunta provinciale porta su una strada che vede insieme Svp (13), FdI (2), Lega-Uniti (1) e Freiheitlichen (2), con l’aggiunta de La Civica di Angelo Gennaccaro ed arrivare a 19 seggi su 35. Dovesse saltare questa ipotesi, la Stella alpina punterebbe su una variante più di centro con Svp (13), Team K (4) e La Civica (1) con la presenza del Pd per arrivare sempre a 19 voti su 35. Pd che però cercherà di convincere la Svp a privilegiare quest’ultima soluzione.













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