Energia elettrica

La fine del mercato tutelato per quarantamila altoatesini

Chi non si attiva passerà a un operatore nazionale: c’è tempo fino a luglio per scegliere il gestore. Alperia tenta di trattenere 20mila clienti: «Restare con noi conviene, abbiamo gli sportelli»



BOLZANO. Mercato tutelato: anche per i clienti domestici si avvicina la fine. Dal 1° luglio non esisterà più e a distribuire e commercializzare l'energia elettrica anche nella nostra provincia saranno i vincitori dei relativi bandi nazionali, a lotti di più provincie, a meno che non si decida di passare al mercato libero. Nell'ultimo anno, prima della scadenza ufficiale, in Alto Adige sono già passati al mercato locale, ossia ad Alperia, oltre 20 mila clienti. Circa altrettanti, se vorranno, potranno adeguarsi nei prossimi mesi.

Non tanto una questione di prezzi, anche se questa componente non mancherà comunque di pesare, quanto piuttosto di servizi presenti sul territorio. Da una parte punti vendita fisici, cui rivolgersi in caso di necessità, dall'altro algidi call center che gestiscono milioni di clienti.

L'imposizione dell'Ue

Come chiarisce Michael Frei, responsabile retail market Alperia, «l'Italia è l'ultimo dei paesi europei a lasciare il mercato tutelato dell'energia, all'interno del quale lo Stato definisce prezzi e condizioni e i produttori dell'energia sono concessionari statali». L'Ue aveva chiesto all'Italia di adeguarsi già dieci anni fa, ma ci sono state tantissime proroghe. «Ora, per poter ricevere ulteriori fondi, l'Italia ha dovuto adeguarsi. A livello nazionale, l'imposizione riguarda 4,5 milioni di utenti, dei quali fra 35 e 40 mila in Alto Adige, per la maggior parte gestiti da Alperia col marchio Tugg. Per i privati aziendali il mercato tutelato era già finito, in due tranche, fra '22 e '23. Adesso tocca ai domestici».I clienti domestici sono suddivisi in due categorie, normali e vulnerabili. «I secondi sono gli over 75, percettori di bonus sociale per disagi economici o fisici, o che rientrano nelle legge 104». Queste tre categorie rimarranno nel mercato tutelato, ma non più col proprio fornitore. «Lo Stato però definirà il prezzo, un'asta stabilirà quale sarà l'operatore a gestire. Per ora non si conosce chi sarà». Escludendo i vulnerabili, per gli altri clienti del mercato tutelato l'asta si è tenuta il 10 gennaio. Gli aggiudicatari delle varie aste sono diverse aziende nazionali; per ora non si sa chi gestirà l'Alto Adige, che è stato ricompreso in un unico lotto assieme a Trento e Vicenza. «Per tre anni - spiega - il fornitore dovrà garantire il prezzo medio nazionale calcolato in base a come sono andate le aste».

Penalizzati?

E qui, potrebbe sorgere un primo problema. «Ci sono province dove ci sono tanti buoni pagatori, la morosità è bassa, il tasso di clienti che paga con ordini permanenti in banca è alto. Sono zone dove è meno difficile gestire e i prezzi sono convenienti. Altre zone, tipo le isole o certe regioni del Sud, avranno prezzi d'asta più alti». Insomma, per gli altoatesini potrebbe non essere vantaggioso. «In Lombardia, Veneto o Trentino Alto Adige i prezzi già ora sono bassissimi». Ma per tre anni, nessuno sotto l'ex mercato tutelato pagherà il prezzo provinciale, bensì la media nazionale. Che per usare un eufemismo - anche se al momento non si sa - difficile sarà più bassa. «Chi gestirà l'Alto Adige avrà una remunerazione bassissima, chi gestirà la Sicilia, dovendo superare maggiori difficoltà, ne avrà una più alta». Fatto sta che dal 1° luglio chi è nel tutelato si troverà un nuovo fornitore (per i clienti vulnerabili la data è ancora da stabilire).

Gli sportelli fisici contano

Un fatto pare certo: «Ora, in Alto Adige il mercato libero è molto più conveniente». Cosa succederà esattamente da luglio ancora non è dato sapere - ossia i prezzi non si conoscono - «ma ai vecchi clienti del mercato tutelato, quelli che non hanno mai cambiato il contratto in vita loro», a detta di Alperia converrebbe il passaggio al mercato libero locale. «È molto importante - così ancora Frei - poter contare su un punto fisico di riferimento, poter contare su un referente sul territorio. I gestori che subentrano al mercato tutelato non hanno l'obbligo di aprire sportelli fisici. Ci sono un prezzo minimo e un servizio minimo, il call center. Inoltre, verso i clienti di madrelingua tedesca non è previsto l'obbligo di bilinguismo. Chi si aggiudica l'asta è solo obbligato a comunicare in italiano».Ci sono gestori che si troveranno con milioni di clienti in più rispetto a oggi. «Magari per Enel, presente sull'intero territorio nazionale, sarà più semplice; gli altri gestori dovranno assumere personale, formarlo, cambiare i concetti interni. Non sarà facile». Frei la chiama «una sfida enorme».«E non si sa se sarà più conveniente», va oltre. «Un grande vantaggio di rimanere sul mercato locale, con Alperia, è che abbiamo molti punti fisici, tre negozi solo a Bolzano: veniamo incontro alle esigenze, ci attiviamo per qualunque problema, una persona fisica è in grado di aiutare molto».Il fornitore locale, inoltre, «è molto sensibile, essendo di proprietà di Provincia e Comuni». Propone soluzioni come nel caso dei folli rincari dell'energia dell'anno scorso. «Poi possiamo offrire rateazioni, offerte convenienti, prezzi fissi se i costi vanno troppo su. Gli altri gestori, vincitori di asta, devono stare dentro gli standard: il piano rate prevede x rate, c'è molta standardizzazione, il sistema è molto più rigido».

Decine di migliaia

In Alperia sono convinti che «tantissimi passeranno al mercato libero locale». Nell'ultimo anno lo hanno fatto oltre 20 mila utenze. «Noi consigliamo di farlo prima del primo luglio, o nei nostri negozi oppure online». Alperia, su 400 mila punti di erogazione, ne ha 26 mila sul mercato tutelato. Quindi non rischia dal punto di vista della tenuta economica, anche se i 26 mila non dovessero passare a lei. «Comunque sia, l'Alto Adige è una delle province con la remunerazione più bassa». Più vantaggi per i clienti, dunque, che non per la società locale. DA.PA













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