Didattica a distanza

La Uil Scuola contro la Dad ibrida: “Impossibile”

Il segretario Pugliese: “Chi pensa si possa tornare a breve a scuola ha perso il contatto con la realtà”



BOLZANO. “La Dad ibrida, mezza classe a scuola e mezza a casa è impossibile”. Il sindacato Uil Scuola chiede alla Provincia di Bolzano e all'Azienda sanitaria di "ampliare il ragionamento complessivo sulle infezioni in ambito scolastico considerando altri aspetti non meno centrali del test nasale". "Sfatiamo un mito: la didattica a distanza ibrida è impossibile. I server nelle scuole non sono preparati a questo. Inutile insistere. Se lo si vuole bisogna investire", afferma il segretario regionale Marco Pugliese. "Chi pensa che si possa tornare a breve a scuola come se nulla fosse - aggiunge - ha perso il contatto con la realtà. Oltre a non avere rispetto per la salute di chi nelle scuole ci lavora". 

“È vero che il 10% dei contagi avviene all’aperto - continua Pugliese Pugliese - è che nelle aree al chiuso aumenta di 19 volte la probabilità. Al netto di questo, però, va detto che la diffusione di Sars Cov 2 nelle scuole è stata contenuta applicando i protocolli. Rimangono però quattro punti da chiarire con attenzione”. Elenchiamoli. “Il primo ci porta fuori dagli istituti. I comportamenti dei singoli fuori dagli istituti impattano anche sulla scuola e portano a chiusure e quarantene. Questo si fatica a capirlo”. Il secondo riguarda strettamente i docenti. “Si ammalano. E anche tanto. Come tutti sappiamo non sono infiniti ed ogni loro infezione porta ad una cattedra scoperta per circa 20-30 giorni. Spesso anche quando rientrano fanno fatica. Dal punto di vista organizzativo sono mancanze molto difficili gestire”.

Il terzo punto riguarda la didattica: “Sfatiamo un mito. La Dad ibrida con mezza classe a scuola e l’altra in classe è impossibile. I server nelle scuole non sono preparati a questo. Inutile insistere. Se lo si vuole bisogna investire”. L’ultimo punto è più una considerazione finale: “Chi pensa che si possa tornare a breve a scuola come se nulla fosse ha perso il contatto con la realtà. Oltre a non avere rispetto per la salute di chi nelle scuole ci lavora”.













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