A San Giacomo la festa per i cuochi premiati a Roma

laives. Grande festa al ristorante “Alpenrose” di San Giacomo per i cuochi che hanno ricevuto dalla Federazione italiana cuochi (Fic), che conta circa 25 mila iscritti, la prestigiosa onorificenza...



laives. Grande festa al ristorante “Alpenrose” di San Giacomo per i cuochi che hanno ricevuto dalla Federazione italiana cuochi (Fic), che conta circa 25 mila iscritti, la prestigiosa onorificenza “Collegium cocorum” (Collegio dei cuochi) dedicata ai migliori chef con oltre 25 anni di servizio, dopo la scuola alberghiera, e almeno 45 anni di età.

A rappresentare l’Alto Adige c’erano Maurizio Cucinato (chef capocuoco Assb), Mirco Ambrosini (chef responsabile cucine Assb), Rino de Candido (chef a san Vigilio di Marebbe) e Luigi Cavallaro (chef in Florida). Quest’ultimo, oltre ad essere il fratello maggiore del noto chef Paolo, da ragazzo animava la messa domenicale con la batteria nella parrocchia di Cristo Re a Bolzano e, dopo il diploma alberghiero a Merano e varie esperienze internazionali, ha coronato la sua carriera aprendo un ristorante in Florida.

La sede prescelta per il conferimento delle medaglie d’oro Collegium cocorum è stata un’aula di Montecitorio appositamente dedicata dove l’intera classe politica si è trovata unita nel comune plauso ai maghi dell’arte culinaria italiana.

La scelta del ristorante Alpenrose di San Giacomo è motivata dal fatto che lì lavora lo chef Luca Giacomel, presidente della sezione provinciale Fic. Giacomel ha annunciato il cambio di denominazione della sezione locale Fic: da “Fic Bolzano-Merano” a “Fic Alto Adige” come segno di maggiore accoglienza anche dei soci che, come lo chef Rino de Candido, sono molto apprezzati anche nelle micro-realtà locali. Non è mancata la vicinanza ai due chef di Bolzano del dirigente Assb Carlo Alberto Librera, intervenuto complimentandosi per i risultati raggiunti e ricordando loro che le medaglie più importanti le conseguono ogni giorno conquistando il cuore degli ospiti delle case di riposo.

Alla fine gli chef Giorgio Nardelli e Bruno Cicolini hanno proposto ai cuochi presenti di incentivare, anche con l’aiuto di un assistente spirituale, il culto di san Francesco Caràcciolo, proclamato “patrono dei cuochi d’Italia”. Nel 2021 ricorrerà il 25° anniversario della nomina pontificia del patrono e gli chef della Fic Alto Adige non vogliono trovarsi impreparati nell’esprimere riconoscenza al loro santo. B.C.













Altre notizie

Attualità