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De Tomas, lo storico fioraio di Laives va in pensione  

Generazioni di fiorai: ad aprire il negozio era stata sua madre Maria nell’ottobre del 1955. Oggi ad aiutarlo c’è la moglie Elena: «Molta gente viene a dirci che è dispiaciuta della chiusura»



LAIVES. Da due generazioni, Fiori Berger è sinonimo di fiori e piante a Laives, una bella storia professionale che terminerà verso la metà del mese per la decisione - già annunciata - di Roby De Tomas, di andare in pensione e godersi la nuova fase della vita. L’attività della fioreria però dovrebbe continuare, ma con un altro gestore a prendere il posto nello storico negozio cittadino.

Sono gli ultimi giorni, quelli dei saldi da “Fiori Berger” in centro, tempo anche per i ricordi. «Da 66 anni la mia famiglia gestisce questo negozio – dice Roby De Tomas – che era stato aperto da mia mamma Maria Berger nell’ottobre del 1955. Al tempo lei lavorava come cameriera preso l’albergo “Albero verde” e si era anche sposata. La sua idea era quella di avviare un’attività in proprio e così, come si usava allora, chiese consiglio al parroco sulla scelta migliore da fare. “A Laives - le rispose - mancherebbe una drogheria e una fioreria”, mia madre optò per la fioreria e, con l’aiuto anche di zia Pierina, ebbe inizio la lunga avventura fra fiori e piante che ha coinvolto a mano a mano tutti i membri della mia famiglia. Papà Giusto faceva il ferroviere e con la sua lambretta, caricata la mamma sul sellino posteriore, portava le piante e i fiori da vendere. Quindi l’apertura del negozio qui, in via Kennedy, dove ci troviamo ancora, inizialmente in un piccolo spazio, poi ampliato aggiungendo quello dell’ex macelleria Visintin qui accanto».

Intanto la famiglia De Tomas cresceva e insieme a Roby, arrivavano una dopo l’altra tre sorelle le quali, hanno seguito le orme degli altri. «Sì – dice Roby – perché prima hanno lavorato tutte in negozio e quindi, Carla ne ha aperto uno di fiori a Bolzano; Sonia a Pergine e Olga alle Cinque terre. Dal canto mio ho studiato a Laimburg giardineria, per poi dare una mano nella serra che avevamo in via Sottomonte (oggi è in via Delle Part). Dopo il servizio militare ho fatto un po’ di apprendistato come giardiniere a Bolzano e quindi nella nostra azienda famigliare come giardiniere e quindi specializzandomi in fiorista. Nel 1988 ho sposato Elena e anche lei, con naturalezza, è entrata a far parte della nostra attività. Le due nostre figlie invece hanno “interrotto” la tradizione imboccando strade professionali diverse e va bene così».

Roby De Tomas lascia con la soddisfazione di sapere che qualcuno prenderà in mano il negozio: «Si è fatto avanti un interessato - dice - e anche il proprietario del locale ci teneva che andasse avanti l’attività di fioreria. In questi giorni ho anche ricevuto tanti attestati di stima, con la gente che viene per dirci che è dispiaciuta della chiusura, perché “Fiori Berger” era anche un punto storico di riferimento dove magri fermarsi per scambiare quattro chiacchiere. A tutti vogliamo esprimere gratitudine per il bel rapporto che c’è sempre stato negli anni».













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