Emergenza spesa, va avanti la raccolta delle richieste 

Crisi Covid. Dei 95 mila euro stanziati dal governo il Comune in circa 7 mesi ne ha spesi 50 mila Riaperte le domande per chi è stato colpito. Resta la formula dei pacchi preconfezionati



Laives. A cadenza mensile, dallo scorso inverno va avanti a Laives la distribuzione dei pacchi alimentari a coloro che, causa la pandemia, hanno perso il lavoro e quanto serve per il sostentamento quotidiano. «Fra qualche giorno – dicono dall’ufficio servizi del Comune – apriremo nuovamente il termine per fare richiesta di questi aiuti. Va tenuto presente, però, che sono destinati esclusivamente a coloro che si sono trovati in difficoltà per aver perduto la propria fonte di sostentamento a causa del coronavirus. Dunque, non si tratta di aiuti che, ad esempio, possono essere dati a chi magari ha perso il lavoro lo scorso anno, prima della pandemia».

Tutta l’iniziativa si basa sull’autocertificazione dello stato di bisogno e delle sue cause, che chiunque richieda l’aiuto alimentare deve presentare quando fa richiesta in municipio. Chi invece si trovasse in difficoltà per altre cause deve eventualmente rivolgersi al Distretto sociale, che ha sede in piazza Falcone e Borsellino, deputato espressamente alla valutazione del “minimo vitale”.

Ricordiamo che il Comune, per l’emergenza spesa, aveva ottenuto dal governo 95.815 euro, soldi da utilizzare per acquistare generi alimentari. Diversamente da altri Comuni, quello di Laives aveva deciso di occuparsi direttamente di tutto: dall’acquisto presso alcune grandi catene alimentari, alla distribuzione, che avviene presso la cucina scolastica una volta al mese, e settimanalmente per quel che riguarda invece i prodotti freschi (come burro, formaggio o yogurt). Oltre ai 90 mila euro dello Stato, sono anche stati raccolti soldi attraverso donazioni da parte dei cittadini, fino a superare i 100 mila euro.

Volge al meglio la situazione di bisogno per quello che riguarda gli aiuti alimentari. «All’inizio avevamo circa 60 utenti, fra famiglie e singoli – dicono dall’ufficio servizi del Comune – che a mano a mano sono calati a 50. Dall’ultima verifica delle domande siamo oggi a 33. Nei prossimi giorni raccoglieremo nuovamente le richieste per poi acquistare i generi alimentari da distribuire. Per quanto riguarda la spesa, siamo arrivati a poco più di 50 mila euro, quindi ne rimangono altrettanti per continuare, sperando anche che la ripresa dei contagi che si sta verificando in questo periodo non ci porti alla situazione drammatica dei primi mesi dell’anno».

Si va avanti dunque con i pacchi alimentari mese dopo mese ed è cessata anche la polemica sollevata all’inizio da parte di chi aveva criticato la decisione del Comune di occuparsi in prima persone dell’acquisto e della distribuzione degli aiuti alimentari. In altre realtà erano stati distribuiti invece buoni acquisto in denaro ma anche in quel caso non erano mancate le perplessità.













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