Il cantiere comunale  trasloca in zona Vurza 

Si spostano i materiali accumulati a Vallarsa, dove subentreranno gli scout La vecchia sede resta invece in attesa di una ristrutturazione da 300 mila euro


di Bruno Canali


LAIVES. Entro mercoledì della prossima settimana, il capannone della zona produttiva Vurza, acquistato all’asta dal Comune di Laives dovrebbe essere liberato da tutti i materiali ancora al suo interno. Il lavoro lo sta eseguendo la stessa ditta che era proprietaria dell’immobile oggi proprietà comunale.

“Quando il capannone sarà libero - spiega il vice sindaco Giovanni Seppi - inizieremo a trasferire lì i materiali che oggi il nostro cantiere comunale ha accumulato in zona Vallarsa, nell’area accanto alla casetta a monte. Per quanto riguarda invece il ricovero dei mezzi del cantiere comunale oggi sistemati in zona Galizia bisognerà attendere qualche tempo. Serve un adeguamento alle misure antincendio del capannone e per questo abbiamo calendarizzato la pianificazione di una serie di interventi da effettuare per poi trasferire lì, come previsto, il nostro cantiere comunale. Una volta liberata l’area in cima alla zona Vallarsa ci sarà una ulteriore svolta: siamo già d’accordo che lì andranno gli scout - continua Seppi - i quali avrebbero un progetto per valorizzare quell’area".

Il nuovo capannone in zona Galizia, era stato acquistato all’asta giudiziaria per 800mila euro, una somma considerata un affare dato che in prima battuta (andata deserta) era stato richiesto un milione e 200 mila euro. Si tratta di un immobile servito dalle infrastrutture e con una generosa superficie, sia coperta che a cielo aperto. È inoltre integrato da una palazzina con diversi uffici e da un piazzale antistante. Come era stato sottolineato durante la discussione in consiglio comunale, parte dell’interno ha un’altezza tale che potrebbe essere anche creato un soppalco, ricavando così ulteriore spazio per materiali.

Non si è invece ancora discusso in sede ufficiale sul destino del vecchio cantiere comunale di via Pietralba ma una cosa è certa: come è ora, è fuori norma rispetto alla sicurezza antincendio e quindi, se lo si vuol mantenere operativo come succursale di quello nuovo, bisognerà tenerlo presente. Da conti fatti ancora durante la passata amministrazione, rimetterlo a norma costerebbe almeno 300mila euro. Proprio questa prospettiva di spesa aveva frenato la ristrutturazione della vecchia sede, che è anche inadeguata come spazi.













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